Malattie Mentali: occorre mettersi “In Viaggio”

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A Milano la prima tappa del progetto “IN VIAGGIO: al centro della mente”, un percorso di incontri e dibattiti per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema delle patologie mentali e per individuare i trattamenti più adeguati per migliorare la qualità di vita e l’inserimento sociale del paziente psichiatrico. I fattori di rischio delle aree urbane.
Nel capoluogo lombardo la prevalenza di psicosi è del 2 – 2,5%, ma meno della metà dei pazienti si sottopone a trattamenti.

Milano, 24 febbraio 2011 – Parte da Milano il progetto “IN VIAGGIO: al centro della mente” nato con l’obiettivo di sollecitare l’attenzione della comunità medico-scientifica, delle Istituzioni e della società civile nei confronti delle problematiche connesse alla salute mentale. Organizzata da Clinical Forum, sotto l’egida della Società Italiana di Psichiatria, con il supporto non condizionato di Janssen Italia, la campagna di sensibilizzazione prevede una serie di incontri nelle principali piazze di 10 città italiane, dal 24 febbraio al 29 aprile 2011, a bordo di un mezzo speciale, il truck “IN VIAGGIO”. Si tratta di momenti di dibattito e formazione per specialisti e rappresentanti del management sanitario, oltre ad iniziative rivolte al pubblico, come la mostra “Outsider Art”, per far conoscere le opere di artisti che hanno sperimentato la sofferenza di un disturbo psichico, destinate altrimenti a rimanere fuori dai canali consueti dell’arte “ufficiale”.

Il truck IN VIAGGIO e la Mostra Outsider Art sosteranno a Milano dal 24 al 26 febbraio 2011 in piazza Duca d’Aosta, per proseguire poi per Genova, Torino, Treviso, Ancona, Roma, Bari, Catanzaro, Palermo e Cremona.

L’esigenza di questo evento nasce dalla consapevolezza che l’evoluzione delle conoscenze dei disturbi mentali e il miglioramento dell’efficacia dei percorsi terapeutici siano ancora poco diffusi e divulgati, e che l’importanza in termini di sofferenza, conseguenze somatiche e costi sociali di queste patologie sia spesso sottovalutata. Eppure, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea come non esista salute senza salute mentale (no health without mental health).

Secondo recenti stime dell’OMS sono 450 milioni le persone che nel mondo soffrono di disturbi psichici, (tra cui 25 milioni affette da schizofrenia). Una persona su 4 nel corso della propria vita sperimenta una forma di sofferenza psichica; e le fasce di età più vulnerabili, per le quali è necessario prestare particolare attenzione, sono l’adolescenza e la vecchiaia.

“La letteratura scientifica rileva un incremento della prevalenza dei disturbi psichici nelle aree metropolitane – dichiara il Professor Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli di Milano – Nascere e vivere in città aumenta, infatti, il rischio di ammalarsi di schizofrenia del 30%”.

“Non è un caso – continua Mencacci – che questo importante progetto di sensibilizzazione prenda il via da Milano, metropoli in cui su oltre 1.300.000 abitanti si stima una prevalenza di psicosi del 2 – 2,5%. Parliamo, quindi, di 26.000 – 30.000 casi dei quali, però, solo 11.000 sono trattati. Un gap che è importante colmare”.

L’enorme divario tra la prevalenza delle patologie psichiche e i casi realmente trattati dipende da un insieme di fattori tra cui la difficoltà per il non-specialista a riconoscere, fin dagli esordi, la presenza di un disturbo psichico, la limitata tendenza a mettere in atto interventi di sensibilizzazione e prevenzione nei confronti di queste patologie, la carenza di risorse economiche e di personale adeguato, e lo stigma che colpisce le persone affette da patologie mentali, che porta le stesse a non rivolgersi al medico in caso di necessità.

La stigmatizzazione della sofferenza psichica, la discriminazione di chi ne soffre e i pregiudizi sul concetto di malattia mentale comportano emarginazione sociale, trattamenti inappropriati, cronicizzazione delle patologie e un aumento dei costi per la collettività.

 

In un’epoca in cui sono stati compiuti enormi progressi nella conoscenza dei disturbi mentali, anche di quelli più gravi, e nei trattamenti farmacologici e non, è necessario ridurre il pregiudizio culturale e favorire una migliore accessibilità alle cure, percorsi di trattamento appropriati e una reale integrazione sociale dei pazienti.

“A differenza di quanto radicato nell’opinione pubblica – continua Mencacci – le patologie psichiche non sono inguaribili, ma possono essere curate con un’alta percentuale di successo. E’, inoltre, noto che più precoci sono gli interventi nelle primissime fasi della malattia, migliori sono i risultati a breve e a lungo termine”.

L’individuazione tempestiva e un trattamento mirato ai primi episodi di una psicosi, soprattutto durante l’adolescenza – ribadisce Mencacci – sono una priorità, poiché l’impatto psico-sociale e probabilmente anche quello biologico della malattia può essere minimizzato”.

Tra i diversi fattori connessi all’aumentato rischio di espressione di psicosi tra adolescenti e giovani adulti, in particolare nelle metropoli, è importante prestare particolare attenzione alla facilità di abuso di sostanze.

Da uno studio nazionale (Psychiatric an Addictive Dual Disorders in Italy Study) coordinato dal Professor Massimo Clerici, Professore Associato di Psichiatria all’Università degli Studi di Milano Bicocca e finanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per conoscere l’entità del fenomeno della “doppia diagnosi” tra disturbi mentali e disturbi da uso di sostanze nei Dipartimenti di Salute Mentale italiani e nelle Comunità terapeutiche, è emerso che su una popolazione di 82.064 pazienti la prevalenza della comorbilità nei Dipartimenti di Salute Mentale è risultata del 3,9%, dove il dato lombardo è strettamente in linea con quello emerso in sede nazionale.

“Le categorie diagnostiche più rappresentate – spiega il Professor Clerici – sono i disturbi della personalità (39%), le psicosi schizofreniche e gli stati paranoidi (28%). I soggetti che presentano “doppia diagnosi” per uso di sostanze sono prevalentemente maschi (75%), celibi e di età inferiore ai 40 anni. L’alcool è la sostanza più utilizzata (in termini sia di abuso che di dipendenza). Rispetto all’abuso, l’alcool (25%) è seguito da cannabinoidi (11%) e cocaina (9%), per quanto riguarda la dipendenza, è seguito da oppioidi (10%) e cocaina (4.4%)”.

Lo sforzo per migliorare la qualità di vita dei pazienti e la loro integrazione nella società deve essere fatto in modo collettivo, essendo nota l’importanza del contesto sociale per le patologie psichiche. Non è, quindi, sufficiente demandare il problema solamente al contesto specialistico, ma è necessaria la collaborazione delle diverse strutture socio-sanitarie, oltre a una trasformazione culturale della società nel suo complesso.

“La riabilitazione si colloca oggi, come snodo cruciale, nell’ambito della psichiatria di comunità, integrandosi con le diverse articolazioni sociali, istituzionali e non, dei territori, focalizzandosi sull’obiettivo di restituire al paziente (attraverso la propria casa, il lavoro, le relazioni sociali) la possibilità della ricostruzione di una biografia autonoma nel suo contesto naturale – afferma il Professor Massimo Rabboni, Presidente della Sezione Lombarda della Società Italiana di Psichiatria e Direttore del Dipartimento Salute Mentale degli Ospedali Riuniti di Bergamo”.

“Per quanto riguarda la Lombardia – continua Rabboni – sul piano organizzativo c’è da parte dei clinici apprezzamento per l’attuale normativa regionale sulle strutture residenziali e semiresidenziali (o centri diurni), che prevedono un’offerta molto articolata per tipologia, ma con un tempo massimo di permanenza inversamente proporzionale all’intensità del percorso riabilitativo; soluzione, questa, che ha permesso di evitare fenomeni di cronicizzazione istituzionale, ed improprie  surrogazioni di funzioni sociali, mortificanti per i diritti dei malati”.

A questo importante sviluppo nel trattamento delle patologie psichiatriche non sono estranei i grandi progressi compiuti dalla ricerca farmacologica.

“Negli ultimi cinquant’anni sono stati compiuti grandi passi avanti nel trattamento farmacologico dei disturbi psichici – ha dichiarato Massimo Scaccabarozzi, Amministratore Delegato di Janssen Italia. Paul Janssen con le sue ricerche ha rivoluzionato l’approccio delle malattie psichiatriche. Sulla scorta di questa lunga storia che ci caratterizza, saremo sempre più impegnati e determinati nel trovare soluzioni terapeutiche mirate per consentire ai pazienti il massimo recupero possibile di una vita piena anche dal punto di vista sociale”.

 

Per le caratteristiche di cronicità e per la loro insorgenza giovanile le psicosi presentano anche un rilevante costo economico-sociale.

“Per quanto riguarda i costi sanitari diretti – dichiara il Professor Federico Spandonaro, farmaco-economista all’Università Tor Vergata di Roma – studi internazionali rilevano che questi ultimi si attestano tra l’1,5% e il 3% della spesa sanitaria totale, rappresentando oltre il 60% delle spese per le cure psichiatriche. Ma i costi diretti non sanitari (ad es. danni agli altri e autolesioni) e quelli indiretti (quali le perdite di produttività) portano a più che raddoppiare i costi sociali della patologia. Di fronte a questi dati la valutazione dei possibili percorsi terapeutici deve mirare in primo luogo alla stabilizzazione dei sintomi del paziente (direttamente correlata all’aderenza alla terapia), riducendo così le ospedalizzazioni e aumentando le possibilità di inserimento sociale dei pazienti. Questo induce, quindi, a superare una visione puramente “finanziaria”, quale quella finalizzata al risparmio sulle prescrizioni farmaceutiche basato sul costo della dose media giornaliera, mirando a trattamenti dove sia evidente nel suo complesso un profilo costo-efficacia positivo”.

“Per quanto riguarda, invece, le politiche sociali e sanitarie – conclude Spandonaro – sono altresì fondamentali gli interventi di supporto psicologico alle famiglie, i programmi di reinserimento lavorativo, di formazione professionale, etc., che hanno dimostrato di produrre outcome positivi; purtroppo sono scarsi gli studi su questi interventi e per lo più non forniscono stime sui costi relativi agli stessi. Una valutazione economica completa richiederebbe, quindi, un maggior approfondimento tanto sulle risorse impiegate a livello nazionale, quanto sui benefici degli interventi sia per i pazienti, che per i loro familiari e, quindi, in ultima istanza, per la Società”.

 

Parte integrante del Progetto “IN VIAGGIO”, è la Mostra Outsider Art curata dalla Professoressa Daniela Rosi, Direttrice dell’Osservatorio Nazionale di Outsider Art dell’Accademia di Belle Arti di Verona, studiosa del rapporto fra arte e malattia, sia in riferimento alle neuroscienze, che alla psichiatria. Con questa iniziativa si è voluto dare un palcoscenico di prestigio a quegli artisti che hanno poche occasioni di farsi conoscere, quasi sempre limitate e circoscritte ai luoghi dove vivono.

“La malattia è una dimensione dell’essere umano – ha dichiarato Daniela Rosi – e chi l’ha provata ha sicuramente un’esperienza in più da esprimere. Per la Mostra Outsider Art abbiamo cercato persone con un vissuto di malattie mentali, che avessero talento e che trovassero nell’espressione artistica un sistema di comunicazione prioritario. Per questo non sono stati scelti autori ‘estemporanei’, ma artisti che avessero una produzione importante con uno stile riconoscibile, anche se con un background formativo e culturale assai differente l’uno dall’altro. Nonostante ciò – continua Daniela Rosi – tutte le opere esposte hanno un elemento comune: suscitano reazioni forti e non possono lasciare il pubblico indifferente”.

La Mostra Outsider Art è aperta al pubblico secondo i seguenti orari: Giovedì 24 febbraio dalle 14.00 alle 19.00; venerdì 25 e sabato 26 dalle 9.00 alle 19.00.

Le prossime tappe del Tour “IN VIAGGIO” saranno le città di Genova (28 febbraio- 2 marzo), Torino (3-5 marzo), Treviso (10-12 marzo), Ancona (24-26 marzo), Roma (31 marzo – 2 aprile), Bari (7-9 aprile), Catanzaro (14-16 aprile), Palermo (19-21 aprile), Cremona (27-29 aprile).

 

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