Papilloma virus: vaccino previene anche le infezioni ‘al maschile’, per il bene della coppia

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Secondo uno studio Usa su 1.179 individui, un uomo su due nell’arco della vita può contrarre l’infezione dal papilloma virus, mentre la forma più oncogena ogni anno colpisce 6 pazienti su cento. Editoriale di Lancet per sostenere l’utilità della prevenzione anche per i maschi

Il papilloma virus è un pericolo anche per gli uomini. Metà della popolazione maschile nell’arco della vita entra in contatto con un ceppo qualsiasi di Hpv, il microrganismo responsabile del tumore al collo dell’utero nelle donne. La stima arriva da una ricerca del Lee Moffitt Cancer center and research institute di Tampa, in Florida, pubblicato sulla rivista Lancet 1. In particolare, dicono gli studiosi, l’incidenza dell’infezione da uno qualsiasi dei ceppi di Hpv, calcolato sulla popolazione maschile generale, colpisce 18 persone su mille ogni mese. Non a caso tornano spesso gli allarmi sui rischi del papilloma virus. Solo in Italia, secondo l’Istituto superiore di sanità, il Dna del virus Hpv viene riscontrato nel 99,7% di tutti i carcinomi dell’utero, un tumore questo che ogni anno in Italia colpisce 3.500 donne e in mille casi è letale.

 

Per valutare l’incidenza dell’infezione sui maschi, i ricercatori hanno esaminato un gruppo di 1.179 uomini di età compresa tra i 18 e i 70 anni, scelti in tre paesi: Usa, Messico e Brasile. I pazienti sono stati seguiti per circa due anni e ogni sei mesi i ricercatori verificavano la presenza di infezione di uno qualsiasi dei ceppi di Hpv. Non tutte le ‘diramazioni’ di questo virus infatti possono portare su strade rischiose per la salute. Preoccupano maggiormente il tipo 6 e l’11, ceppi a basso rischio oncogeno, ma responsabili del 90% delle verruche genitali o condilomi e, soprattutto, il 16 e il 18, ceppi ad alto rischio oncogeno che si associano a più del 70% dei casi di cancro della cervice dell’utero.

 

Secondo i calcoli dello studio, l’incidenza dell’infezione da uno qualsiasi dei ceppi di Hpv sulla popolazione maschile in generale colpisce 18 persone su mille ogni mese e può raggiungere anche il 50 per cento, se si considera la durata media di una vita. Ogni anno invece il 6% dei maschi contrae una infezione da Hpv di tipo 16, quello più rischioso. Una probabilità questa che è più alta di 2,4 volte in chi, nel corso della vita, ha più di 50 partner sessuali, e di 2,6 volte negli uomini che hanno rapporti omosessuali con almeno tre partner.

 

La ricerca ha inoltre calcolato la durata media dell’infezione: 7 mesi e mezzo se si considerano tutti i ceppi di Hpv, più di un anno se si considera soltanto il 16. E ha visto che il papilloma non fa distinzione di età e di razza. “L’incidenza di infezioni genitali da Hpv  –  dicono i ricercatori – è elevata e costante in tutti i gruppi di età sia in Brasile sia in Messico sia negli Stati Uniti. Ed è associata ai comportamenti sessuali con partner sia di sesso maschile sia femminile”.

 

“Dal momento che l’infezione da Hpv nei maschi si ripercuote sul rischio di contrarre il tumore della cervice uterina nelle donne – ha scritto la rivista Lancet in un editoriale di accompagnamento – la trasmissione e la protezione sono argomenti essenziali. Anche se continueremo a incoraggiare misure protettive come il condom, la vaccinazione per l’uomo proteggerebbe non solo il soggetto che la pratica, ma avrebbe conseguenze positive anche sui partner sessuali”.

 

Gli studi condotti finora infatti dimostrano che il vaccino è efficace al 75-80% nel proteggere le donne dall’Hpv.  E una ricerca pubblicata su Journal of the American medical association (JAMA) rileva come gli effetti collaterali rilevati da 23 milioni di vaccinazioni siano in linea con quelli di qualsiasi altro tipo di vaccino.

 

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