Nuove conferme dell’efficacia di dasatinib nel trattamento dei pazienti adulti con Leucemia Mieloide Cronica Philadelphia + in fase cronica (CP-LMC) resistenti o intolleranti alla attuale terapia standard con imatinib. A cinque anni dalla diagnosi la sopravvivenza globale per i pazienti trattati con dasatinib, farmaco sviluppato da Bristol-Myers Squibb, e’ pari al 78% ed il 57% dei pazienti e’ libero da malattia. I dati emergono da uno studio (CA 180-034) che ha coinvolto 670 persone, presentato oggi al XVI Congresso della Societa’ Europea di Ematologia (European Hematology Association – EHA) in corso a Londra, il piu’ importante appuntamento continentale sulle malattie ematologiche. Evidenze cliniche indicano che la resistenza a imatinib puo’ verificarsi nel 25% circa dei pazienti in fase cronica, nel 41% dei malati in fase accelerata e nel 92% di quelli in crisi blastica. “In questo studio, i dati a cinque anni dimostrano l’efficacia a lungo termine e il consistente profilo di sicurezza di dasatinib per le persone colpite da Leucemia Mieloide Cronica Philadelphia + in fase cronica precedentemente trattate con imatinib – spiega il prof. Neil Shah dell’Universita’ della California, San Francisco, principal investigator dello studio -. I risultati del lavoro sono importanti perche’ forniscono un follow-up a lungo termine di questi malati che hanno sviluppato resistenza o intolleranza a imatinib”. I risultati della ricerca sono stati anticipati al 47mo Congresso ASCO (American Society of Clinical Oncology), il piu’ importante meeting mondiale di oncologia che si e’ svolto a Chicago dal 3 al 7 giugno.
Dasatinib ha avuto un percorso clinico di sviluppo tra i piu’ rapidi della storia della medicina ed e’ gia’ disponibile in Italia dal 2007 per il trattamento dei pazienti con LMC Ph + resistenti o intolleranti a imatinib. Nel dicembre 2010 l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha espresso parere favorevole per dasatinib nel trattamento dei pazienti adulti con Leucemia Mieloide Cronica Philadelphia + (LMC Ph+) in fase cronica di nuova diagnosi. L’estensione dell’indicazione in prima linea e’ ora al vaglio dell’Agenzia Italiana del Farmaco per la definizione delle condizioni di rimborsabilita’.
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