Si chiama MIA (melanoma inhibitory activity), e’ una proteina ed e’ in grado di rilevare la presenza della neurofibromatosi di tipo 1, malattia genetica che colpisce una persona ogni tremila caratterizzata da una varieta’ di sintomi che vanno dalle cosiddette ”voglie” benigne di caffellatte sulla pelle, passando per piccoli tumori sotto la pelle, fino ad arrivare ai neurofibromi plessiformi, tumori che attaccano i rivestimenti dei nervi. A sostenerlo e’ uno studio pubblicato su BioMed Central da cui emerge che dopo aver confrontato i livelli di MIA nel sangue di pazienti affetti da neurofibromatosi e di soggetti sani gli studiosi hanno rilevato che i pazienti affetti dalla patologia avevano livelli molto piu’ elevati di MIA e che questo livello dipendeva dal numero e dalle dimensioni di neurofibromi e di neurofibromi plessiformi che questi presentavano.

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