Sindrome metabolica: a rischio anche i reni

I medici di base dovrebbero considerare l’uso della sindrome metabolica come marcatore per identificare i pazienti ad alto rischio di malattie renali.
Tutti disturbi che aumentano il rischio di diabete, problemi cardiaci, infarto, e che, nel caso siano compresenti, possono diventare letali. Ora a questa lista di rischi da tenere sotto controllo, secondo lo studio guidato da Navaneethan, c’e’ appunto anche quello di sviluppare una malattia renale e anche a questo i medici dovrebbero porre adeguata attenzione indirizzando il paziente verso uno stile di vite e un’alimentazione che possa prevenire le peggiori conseguenze o gestire adeguatamente i sintomi. Una prevenzione che passa dunque da una corretta alimentazione, esercizio fisico, perdita del peso in eccesso, abbassamento della pressione sanguigna, del colesterolo e del livello di zucchero nel sangue. Quasi contemporaneamente allo studio recentemente pubblicato sul CJASN ne e’ stato diffuso un altro, condotto dai ricercatori dell’Universita’ della California pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences. Si tratta di uno studio interessante in quanto facendo luce sulle possibili cause della malattia potrebbe aprire una strada verso terapie mirate e una piu’ veloce diagnosi. I ricercatori americani hanno infatti scoperto che la perdita di una proteina che regola l’attivita’ immunitaria e gli estrogeni puo’ essere all’origine della sindrome metabolica. La proteina, chiamata recettore alfa degli estrogeni, e’ fondamentale nella regolazione delle attivita’ del sistema immunitario, poiche’ aiuta le cellule a contrastare le infiammazioni e a eliminare le scorie . (AGI)