Megavirus: utile per conoscere la vera posizione nell’albero della vita

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Grazie ad alcune sue cartatteristiche, la sua scoperta aiuterà a definre meglio la posizione, tutt’ora incerta, dei virus nell’albero della vita


Mimivirus, un virus a DNA scoperto nel 2003, era finora il più grande virus conosciuto in termini sia di dimensione delle particelle sia del suo contenuto genetico. Il suo genoma infatti codifica ben 979 proteine, tra cui le prime quattro amminoacil-tRNA-sintetasi mai individuate al di fuori degli organismi cellulari.

La scoperta di Mimivirus, che infetta Acanthamoeba, ha rappresentato un momento di grande fermento nel mondo della virologia e della sistematica, dato che la posizione nell’albero della vita di questi microrganismi è stata sempre enigmatica.

Considerati un tempo una forma particolarmente primitiva di organismi, si è successivamente passati a considerare i virus o procarioti specializzatisi in un parassitismo spinto che ha portato a una loro estrema semplificazione, o – data la loro notevole varietà e diversità – come frutto di un’evoluzione parallela che avrebbe interessato indipendentemente i diversi regni e sottoregni della vita.

La comprensione del significato delle caratteristiche uniche di Mimivirus è rimasta peraltro limitata soprattutto per l’assenza di qualsivoglia “parente” di Mimivirusrispetto al quale poter valutare una divergenza evolutiva.

Ora un gruppo di ricercatori del CNRS francese ha scoperto un nuovo virus, ancora più grande Il nuovo virus, chiamato Megavirus chilensis, isolato al largo delle coste del Cile, ma capace di replicarsi anche in Acanthamoeba d’acqua dolce, possiede un genoma di 1.259.197 coppie di basi che sembrano codificare 1120 proteine.

Come riferiscono in un articolo pubblicato sui Proceedings of the National Academy of SciencesMegavirus possiede tutte le caratteristiche genomiche che caratterizzano Mimivirus, e in particolare i geni “cellulari” per le amminoacil-tRNA-sintetasi. 258 geni di Megavirus (il 23 per cento) non hanno invece omologhi inMimivirus e fra questi tre per altrettante nuove tRNA-sintetasi.

Questi dati, osservano i ricercatori, corroborano fortemente l’idea che quello diMimivirus/Megavirus rappresenti un lignaggio evoluto da un genoma cellulare ancestrale attraverso meccanismi di evoluzione riduttiva.

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