Supervirus H5N1 creato in laboratorio: subito censurate informazioni da commissioni governative

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Due esperimenti in Olanda e Usa documentano l’alterazione in laboratorio dell’agente patogeno, molto contagioso e potenzialmente pericoloso per l’uomo. Una commissione governativa americana chiede di censurare parte dei dati, pubblicando solo le conclusioni, nel timore di un possibile uso terroristico dell’informazione. E nella comunità scientifica scoppia il caso.

DA UNA parte il diritto ad essere informati, dall’altro il pericolo che l’informazione, decisamente sensibile, possa finire in mani sbagliate con conseguenze potenzialmente catastrofiche. A far scoppiare il caso è stata l’irrituale richiesta di censura da parte di una commissione che fa capo al governo statunitense a due riviste scientifiche del calibro di Science e Nature. Il National Science Advisory Board for Biosecurity – creato ad hoc dopo l’emergenza antrace – sulla scia della preoccupazione per un possibile utilizzo terroristico dei dati, ha chiesto ai direttori delle due prestigiose pubblicazioni di non divulgare parte dei dettagli di due studi sperimentali che documentano la realizzazione di un “supervirus” dell’influenza aviaria ottenuto in due laboratori, negli Stati Uniti e in Olanda.

La notizia sulla realizzazione dell’agente patogeno, aggressivo come l’H5N1 ma molto più contagioso tanto da essere definito peggiore dell’antrace, nella comunità scientifica circolava gia da qualche tempo e aveva già suscitato polemiche. Che sono aumentate dopo l’intervento dell’organo consultivo ufficiale Usa, i National Institutes of Health: le conclusioni della ricerca possono essere pubblicate, “ma non i dettagli sperimentali e i dati che potrebbero rendere possibile una ripetizione degli esperimenti di laboratorio”, è scritto nella raccomandazione inviata alle riviste.

E’ la prima volta in assoluto che succede, ricorda il New York Times. Se è vero che il parere della commissione non è vincolante, i direttori delle due principali riviste scientifiche mondiali hanno fatto sapere che “prenderanno in seria considerazione l’avvertimento a patto che si studi un modo per far arrivare le informazioni agli scienziati che ne dovessero aver bisogno”, riporta il quotidiano statunitense. La giustificazione degli scienziati per aver creato il supervirus è infatti quella di poter permettere agli esperti di tutto il mondo di prepararsi in anticipo ad un’eventuale nuova pandemia più aggressiva delle precedenti.

Secondo gli esperti governativi la pubblicazione dei dettagli potrebbe risultare particolarmente interessante per i bioterroristi. L’alterazione del virus messa a punto in laboratorio ha “maggiori potenzialità di essere contagiosa per l’uomo”, avverte l’organo Usa. Da qui la richiesta di togliere “i dettagli sperimentali e i dati sulla mutazione che permetterebbero la replica degli esperimenti”.

Se gli autori delle pubblicazioni e molti altri colleghi difendono il diritto della comunità scientifica ad essere informata dei progressi della ricerca, l’Nih replica che farà in modo che tali informazioni siano disponibili per gli esperti con le dovute credenziali. Il sistema, spiega Anthony Fauci alla Bbc, sarà messo a punto prima della prevista pubblicazione degli studi, a gennaio. Ma se Science e Nature decidessero di procedere con la pubblicazione completa, senza censure, ammette, non sarebbe possibile fermarli.
La Repubblica.it

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