Le infezioni della cavità orale si combattono con le nanoparticelle d’argento

0

Contro le infezioni da lieviti come la Candida risulta efficace l’impiego di nanoparticelle d’argento
Ci sono delle infezioni della bocca causate da lieviti come la Candida albicans e la Candida glabrata che, ancora oggi, risultato difficili da trattare.
Un nuovo studio però mette in evidenza la possibilità di combatterle efficacemente per mezzo di nanoparticelle di argento.

A studiare gli effetti in laboratorio delle nanoparticelle di argento contro questo genere di infezioni sono stati i ricercatori portoghesi della Università di Minho, coordinati dalla dottoressa Mariana Henriques. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Letters in Applied Microbiology.
Obiettivo dei ricercatori era uccidere le cellule di Candida albicans e Candida glabrata che affliggono la bocca di molte persone e risultano pericolose in particolare per le persone immuno-depresse. Una delle manifestazioni tipiche di questo genere d’infezione è la stomatite, una condizione dolorosa e invalidante, caratterizzata da placche all’interno del cavo orale.

Gli effetti accertati delle nanoparticelle, utilizzate in laboratorio, possono così servire come base per la produzione di nuovi collutori o apparati dentali in grado di combattere, ma soprattutto prevenire questo genere d’infezioni.
A motivo di ciò, gli scienziati hanno testato diverse misure e concentrazioni di nanoparticelle per valutare in che misura potessero essere più efficaci.
I risultati hanno mostrato che le nanoparticelle erano efficaci nell’uccidere i lieviti a prescindere dalla dimensione delle nanoparticelle stesse. Tuttavia, in base alle prestazioni offerte da queste particelle di argento, dipendenti dalla misura, gli scienziati potranno utilizzarle in diverse applicazioni.

Sebbene siano necessari ulteriori studi clinici che dimostrino la validità e la non pericolosità delle nanoparticelle nell’uomo, i ricercatori ritengono che la loro efficacia sia dimostrata. In più, vista l’incidenza sempre maggiore di queste infezioni tra la popolazione e la difficoltà di trattarle con le cure tradizionali, la possibilità di utilizzare dei mezzi alternativi efficaci è da prendere in seria considerazione, sottolineano gli autori dello studio.
«[…] Le nanoparticelle d’argento sembrano essere una nuova potenziale strategia per lottare contro queste infezioni», conclude Henriques.
Nanoparticelle a parte, è ormai riconosciuta l’efficacia antibatterica dell’argento, tanto che vi sono in commercio diversi prodotti che lo utilizzano. Quanto alla sicurezza, questo dipende dalla forma di utilizzo come, per esempio, quella colloidale o proteinata. I Sali d’argento poi sono tossici, quindi è sempre bene sapere prima cosa si sta usando e per cosa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *