TBC: al via il progetto europeo, per diagnosi e cura

0

Migliorare la tecnologia per sviluppare nuovi farmaci contro la tubercolosi e’ l’obiettivo della Universidad Carlos III de Madrid (UC3M) nell’ambito di un progetto di ricerca europeo volto a studiare nuovi trattamenti per la malattia. Il progetto PREDICT-TB e’ una iniziativa congiunta pubblico-privato del Settimo Programma Quadro che intende studiare e migliorare le cure per la tubercolosi, malattia che colpisce quasi nove milioni di persone in tutto il mondo. L’obiettivo e’ quello di sviluppare esami preclinici (in vitro e in vivo) che forniscano dati essenziali per identificare criteri decisivi per l’efficacia di un trattamento e ottimizzare gli studi clinici di nuove combinazioni di farmaci.


“Questi dati permetteranno prima di valutare l’efficacia di combinazioni di farmaci e poi di ottimizzare gli studi clinici sui pazienti”, ha spiegato il responsabile della ricerca alla UCM3, Juan Josa Vaquero, del dipartimento di Biongegneria e ingegneria aerospaziale. In particolare, il lavoro dei ricercatori dell’ateneo madrileno, partner tecnologico del progetto, si concentrera’ sulla ricerca e lo sviluppo di tecnologie di imaging preclinico (nel breve termine, con una tomografia a raggi X a basso costo) e metodi per l’elaborazione di immagini e analisi per il monitoraggio della malattia in modelli animali. “Lavoreremo a stretto contatto con GlaxoSmithKline – ha detto Vaquero – nei cui laboratori prevediamo di utilizzare le nostre attrezzature, nonche’ con gli specialisti del Servizio di malattie infettive e microbiologia dell’Hospital General Universitario Gregorio di Madrid, che ha grande esperienza nella cura della tubercolosi”.
Nel lungo termine, i ricercatori contano di perfezionare la tomografia a emissione di positroni (PET) affinche’ sia utilizzabile per misurazioni quantitative. Il progetto dovrebbe durare 60 mesi, coinvolge 21 partner internazionali tra cui numerose universita’ inglesi, ed e’ attuato nel quadro della IMI (Innovative medicine initiative), collaborazione tra Unione europea, imprese farmaceutiche, autorita’ di regolamentazione e mondo accademico. (AGI) .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *