Tiroide: i pazienti chiedono maggiore informazione sull’argomento considerato “grigio”

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Delle certezze e, soprattutto, delle zone grigie nella gestione clinica delle patologie tiroidee si parlera’ nell’incontro medici-pazienti ”Controversie e Stato dell’arte nella Gestione Clinica delle Tireopatie” che si terra’ sabato 16 giugno ad Albano Laziale: medici, pazienti e amministratori delle ASL per un confronto su tutti gli aspetti d’interesse quali l’accessibilita’ ai servizi e il follow-up.  L’incontro e’ organizzato dal Reparto di Endocrinologia e Malattie Metaboliche diretto da Enrico Papini dell’Ospedale Regina Apostolorum in collaborazione con l’associazione pazienti ATTA-Lazio ONLUS.

L’incontro al Regina Apostolorum rappresenta anche l’avvio del progetto IPO-POP (Ipotiroidismo e Popolazione), che IBSA Farmaceutici, in collaborazione con le associazioni dei pazienti attive nelle diverse realta’ locali, promuove con un supporto incondizionato per aumentare la sensibilita’ sulle malattie della tiroide e migliorare l’informazione e il dialogo medico-paziente.

Le malattie della tiroide interessano larga parte della popolazione italiana (per il Lazio stiamo parlando di circa 1 milione di persone) con una prevalenza che puo’ arrivare al 30% nella popolazione femminile adulta. Nella maggior parte dei casi i pazienti sono affetti da patologia autoimmune o nodulare, due condizioni diffuse e ad elevato impatto clinico-assistenziale. Una percentuale non trascurabile dei noduli della tiroide, pari al 5% circa, e’ rappresentata da lesioni maligne il cui riscontro e’ in progressiva crescita nell’ultimo decennio.

In questa sessione – riferisce Dominique Van Doorne, segretaria scientifica dell’Associazione dei Pazienti con Tumore della Tiroide del Lazio che e’ stata fondata proprio all’interno dell’Ospedale Regina Apostolorum – abbiamo invitato oltre a specialisti endocrinologi di fama internazionale, come Aldo Pinchera, anche i medici di Medicina Generale e gli amministratori della Sanita’. Lo scopo e’ quello di affrontare oltre agli aspetti scientifici della malattia anche le difficolta’ di tipo burocratico e assistenziale”.

Le persone con malattie tiroidee chiedono una guida il piu’ precisa possibile circa la competenza dei centri a cui sono indirizzati e l’esperienza specifica delle equipe chirurgiche. Sarebbe inoltre opportuno rendere i tempi delle visite specialistiche adeguati a garantire l’ appropriato passaggio di informazioni tra medico e paziente e a delineare i percorsi di cura della gestione post chirurgica.

”In Italia”, precisa Dominique Van Doorne, ”sono 1.653 le strutture che eseguono interventi di tireidectomia, ma solo 170 di queste hanno al proprio attivo almeno 50 interventi l’anno, potendo quindi garantire l’esperienza necessaria, mentre la maggioranza ne esegue un numero minimo. Altro aspetto non meno rilevante per i pazienti che subiscono l’asportazione della tiroide”, continua la Van Doorne,” e’ il ricorso precoce agli interventi di riabilitazione alle corde vocali che possono sopperire ad un calo del tono della voce, riferito da circa il 5% dei pazienti operati, e che si puo’ ripercuotere – anche se spesso in modo transitorio – su una normale vita di relazione”.

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