Dolore cronico: ne soffrono 350.000 milanesi. All’Ospedale S. Carlo Borromeo un centro di eccellenza per i casi più complessi

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Dalla prescrizione di farmaci alle procedure invasive: un percorso di cura completo, quello offerto dall’ambulatorio di terapia antalgica del nosocomio milanese. Fiori all’occhiello della struttura il trattamento del mal di schiena mediante epidurolisi e la gestione delle cefalee femminili con una particolare terapia farmacologica. E attraverso un progetto formativo per medici di famiglia e personale sanitario, l’Ospedale è in prima linea anche nel diffondere una corretta cultura contro la malattia dolore. 

Milano, 5 Novembre 2012 – Un’équipe di 6 terapisti del dolore, un servizio di assistenza qualificata che comprende visite mediche specialistiche, trattamenti di tipo farmacologico e fisioterapico, fino all’esecuzione di manovre invasive anche complesse: il tutto allo scopo di garantire un’appropriata risposta assistenziale ai pazienti affetti da dolore cronico, sia di natura benigna (vascolare, osteoarticolare, post-erpetico, cefalico), che legato a patologie neoplastiche.

Questa la realtà dell’Ambulatorio di Terapia del Dolore afferente all’Unità Operativa Complessa di Anestesia dell’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano, uno dei pochi centri di riferimento sul territorio per quei 350.000 milanesi che, da tempo, convivono con una sofferenza in grado di minare il loro benessere psico-fisico.

L’ambulatorio, attivo da 3 anni, è aperto 2 giorni la settimana (mercoledì mattina, dalle ore 8,30 alle 13, e giovedì pomeriggio, dalle ore 14 alle 16) e fornisce assistenza, ogni mese, a circa 40 pazienti per le visite di controllo e a 15 nuovi pazienti per le prime visite, con un’utenza composta al 70% da donne. E proprio al dolore femminile, tra cui quello da cefalea, l’équipe del San Carlo dedica un’attenzione speciale. “Per il trattamento delle cefalee femminili, pratichiamo  terapie farmacologiche in grado di controllare gli attacchi, riducendo al massimo i possibili effetti collaterali e le complicanze legate ai comuni farmaci utilizzati per questa patologia ”, spiega Paolo Magenta, responsabile Unità Operativa Semplice di Neurorianimazione dell’Ospedale San Carlo Borromeo. “In questi anni, abbiamo raccolto una buona casistica di pazienti che conferma l’efficacia della cura”.

 

Oltre all’approccio farmacologico, il centro si distingue per l’erogazione di terapie di carattere invasivo, dalle più semplici alla mesoterapia (iniezione intradermica di farmaci), all’esecuzione di blocchi periferici, epidurali e spinali: tutti eseguibili in regime ambulatoriale. A ciò si aggiungono manovre invasive più complesse, effettuate in regime di ricovero, come l’epidurolisi, pratica poco diffusa in altre strutture sanitarie del territorio e che rappresenta invece un elemento distintivo per il nosocomio milanese. “E’ un trattamento di chirurgia mininvasiva che utilizziamo per curare molte patologie della colonna, tra cui la stenosi del canale vertebrale o le aderenze cicatriziali successive ad interventi di laminectomia, cause di lombosciatalgia cronica, il dolore neuropatico più difficile da trattare”, continua il dottor Magenta. “Dopo averle localizzate, riusciamo ad eliminare le aderenze in maniera meccanica o farmacologica, attraverso l’inserimento di un epiduroscopio. La procedura, effettuata in sala operatoria, dura circa mezz’ora e il paziente, dopo aver trascorso una notte in ospedale, può tranquillamente tornare a casa, la mattina seguente”.

 

Sempre nell’ambito del dolore cronico, l’ambulatorio è impegnato in prima linea anche nel promuovere un’adeguata formazione sul tema, sia all’interno della struttura ospedaliera che verso l’utenza esterna. Dal 2010 il centro si occupa dell’organizzazione di corsi rivolti ai medici di medicina generale, allo scopo di favorire, in linea con quanto sancito dalla Legge 38, una reale continuità assistenziale tra territorio e ospedale, una vera e propria “rete” del dolore, in cui il medico di famiglia rappresenta il primo importante interlocutore del malato e indirizza al centro antalgico solo i pazienti con patologie più complesse, che necessitano di cure e trattamenti specialistici.

 

“Da quest’anno – aggiunge il dottor Magenta – abbiamo iniziato ad attuare lo stesso tipo di informativa anche all’interno dell’ospedale, attraverso l’organizzazione di corsi di formazione per il personale infermieristico e medico”, ha aggiunto il dottor Magenta. “Si tratta di incontri in cui, da una parte, spieghiamo in che cosa consista il nostro lavoro di algologi e, dall’altra, forniamo informazioni utili su che cosa sia il dolore, in quanti modi si possa manifestare e quali siano i trattamenti possibili. L’obiettivo di questo progetto formativo è diffondere tra gli operatori sanitari una corretta conoscenza della malattia dolore e un adeguato approccio diagnostico-terapeutico, per una presa in carico globale del paziente”.

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