Cancro: nuovo farmaco italiano che “affama” le cellule tumorali

Sfruttare la “fame” di grassi delle cellule tumorali per bloccarne il metabolismo. Il gruppo di lavoro tutto italiano, guidato da Gianfranco Peluso dell’Istituto di biochimica delle proteine del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibp-Cnr) di Napoli e da Lorenzo Montanaro dell’Universita’ di Bologna, formatosi circa dieci anni fa su intuizione del fondatore della Sigma-Tau, Claudio Cavazza, ha dimostrato che e’ possibile bloccare farmacologicamente il metabolismo delle cellule tumorali, colpendole selettivamente.

Tale sistema e’ necessario per il trasporto degli acidi grassi all’interno del mitocondrio – la centrale energetica della cellula – dove avviene il loro metabolismo. “In questo modo, vengono compromessi la produzione e il mantenimento delle riserve cellulari di una molecola, l’acetato, indispensabile per generare nuovi lipidi, costituenti essenziali delle membrane cellulari”, spiegano Peluso e Montanaro. “Il farmaco ha dimostrato di avere un effetto tossico selettivo, colpendo preferenzialmente le cellule tumorali. Rispetto alle cellule sane, quelle neoplastiche risultano essere infatti molto piu’ sensibili al farmaco, accumulano nel citoplasma i lipidi che non vengono metabolizzati e non sono in grado di generarne di nuovi e quindi di proliferare”.