Test italiano per predire Alzheimer: C4D, semplice test diagnostico

C4D, un semplice esame diagnostico, una sigla dietro la quale puo’ esserci la possibilita’ concreta di evitare la malattia di Alzheimer.
Un prelievo del sangue e un’analisi ad hoc sono alla base di uno studio di ricerca tutto italiano iniziato una decina d’anni. Gia’ in precedenza, a cominciare dal 1984, studi internazionali sulla malattia di Alzheimer avevano dimostrato la correlazione tra la presenza di rame in eccesso e la possibilita’ di sviluppare la malattia di Alzheimer. In questi ultimi anni i ricercatori italiani sono andati oltre e attraverso studi clinici su pazienti e nuove analisi genetiche sono riusciti a dimostrare scientificamente lo stretto legame tra l’eccesso di una particolare frazione di rame nel sangue e la malattia di Alzheimer.

Con queste premesse, la Canox4Drug, una nuova societa’ di ricerca nel campo biomedico nata nel luglio 2012 che ha gia’ sviluppato, prodotto e commercializzato molteplici prodotti in Italia, Europa ed Asia nell’ambito dell’ Health Care, ha investito nella ricerca per la messo a punto un metodo innovativo per misurare la quantita’ di rame ”libero” circolante nel sangue, definito rame ”Non-ceruloplasminico”, che e’ un marker della probabilita’ di contrarre dopo pochi anni la malattia di Alzheimer.
Il marker precoce individuato consente di accorgersi di questo fattore di rischio che e’ modificabile e di conseguenza da’ l’opportunita’ di intervenire attraverso l’alimentazione o l’assunzione di integratori a base di zinco, con buone probabilita’ di prolungare i tempi di manifestazione della malattia o di evitarla completamente. Il test C4D funziona in modo molto semplice: una sonda fluorescente a spegnimento emette un segnale che viene quantificato da un lettore; quando lega il rame cambia di conformazione interrompendo il segnale. Il cambiamento di emissione viene letto dal lettore di fluorescenza ed e’ proporzionale alla quantita’ di rame Non-ceruloplasminico presente nel campione. La malattia di Alzheimer secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanita’, colpisce 35,6 milioni di persone in tutto il mondo e dovrebbe raddoppiare nel prossimo ventennio, arrivando ai 115,4 milioni entro il 2050. Attualmente e’ possibile eseguire il test C4D in quasi tutte le regioni italiane.