Chi teme che smettere di fumare possa farlo ingrassare dovrebbe mettere da parte ogni dubbio: continuare non ha di certo un effetto migliore sulla linea. A dimostrarlo è uno studio condotto della Brigham Young University, negli Stati Uniti.


In una serie di esperimenti condotti sui topi, pubblicati sull’American Journal of Physiology: Endocrinology and Metabolism, i ricercatori hanno infatti scoperto che basta il solo fumo passivo per ingrassare e per avere a che fare con le possibili conseguenze di un eccesso di peso. “Per le persone che vivono con un fumatore, in particolare i bambini – sottolinea Benjamin Bikman, l’esperto di fisiologia e biologia dello sviluppo che ha coordinato la ricerca – il rischio aumentato di problemi cardiovascolari o metabolici è enorme”.

 

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Lo studio ha previsto di monitorare il metabolismo dei topi dopo averli esposti al fumo di tabacco. In questo modo è stato scoperto che il fumo passivo fa ingrassare gli animali e che a livello cellulare questo effetto è mediato dall’azione della ceramide, un piccolo lipide che alterando la funzionalità dei mitocondri inibisce la capacità della cellula di rispondere all’insulina. “Una volta che si diventa resistenti all’insulina – spiega Paul Reynolds, coautore dello studio – l’organismo ha bisogno di più insulina. Ed ogni volta che l’insulina aumenta c’è del grasso che viene prodotto nell’organismo”.

 

Fortunatamente l’effetto può essere capovolto inibendo l’azione della ceramide. Per farlo Bikman, Reynolds e colleghi hanno trattato i topi con una molecola in grado di inibire proprio questo lipide. In questo modo gli animali non sono ingrassati e non hanno avuto a che fare con problemi metabolici nemmeno nel momento in cui venivano esposti al fumo passivo. “L’idea che ci possa essere una terapia che potremmo somministrare a bambini innocenti per contribuire a proteggerli dalle conseguenze di essere cresciuti in una casa con un fumatore è piuttosto gratificante”, ammette Bikman. Tuttavia, gli esperimenti condotti hanno svelato che le alterazioni metaboliche non potevano essere evitate se i topi venivano alimentati con una dieta ad alto contenuto di zuccheri.

 

Agire sulla ceramide non è quindi sempre sufficiente e in ogni caso la scelta migliore per i fumatori resta quella di smettere. “Forse – conclude Bikman – la nostra ricerca può motivarli ulteriormente svelando loro degli ulteriori effetti nocivi per le persone che amano”.

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