La Società Italiana di psicopatologia lancia l’allarme: tra i giovani crescono le psicopatologie legate all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti

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soc_it_psicopa19° CONGRESSO SOPSI

“Psicopatologia in tempo di crisi: stress, vulnerabilità e resilienza” 

23 – 26 febbraio 2015

Milano, MICo Congressi

Milano, 16 febbraio 2015 – Nei giovani di età compresa tra i 10 e 19 anni aumentano le psicopatologie provocate da abuso di alcol e sostanze stupefacenti. A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI) che si riunisce a Milano per il 19° Congresso Nazionale dal 23 al 26 febbraio.

L’assunzione di droghe – spiega il Professor A. Carlo Altamura, Professore Ordinario di Psichiatria dell’Università degli Studi di Milano e Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e di Salute Mentale della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – oltre agli effetti immediati provoca gravi danni al cervello e, nelle persone predisposte, aumenta fino a 5 volte il rischio di sviluppare gravi malattie psichiatriche (solo in Italia colpiscono circa 2 milioni di persone), come schizofrenia e disturbo bipolare”. La droga compromette il funzionamento del sistema nervoso centrale: il suo abuso è dunque associato ad un elevato rischio di disturbo mentale e, in soggetti predisposti, le sostanze assunte regolarmente possono provocare alterazioni anatomiche della massa cerebrale. Inoltre, come evidenzia l’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nella fascia d’età considerata la prima causa di malattia e disabilità è la depressione, a cui seguono gli incidenti stradali. Molte volte esito estremo di una grave depressione è invece il suicidio, terza causa di morte tra gli adolescenti.

“In questi ultimi anni – prosegue il Professor Altamura – tra i ragazzi che non hanno ancora compiuto 20 anni si registra un numero sempre più elevato di domande di aiuto per ansia e disturbi depressivi, spesso accompagnati da eccesso di alcol e droghe. Dobbiamo porre un freno a questa pericolosissima deriva e rinforzare le strategie volte a migliorare la salute ed il futuro delle giovani generazioni: questo può avvenire solo grazie ad assistenza e cure mirate”.

Ad avvalorare l’allarme lanciato dalla SOPSI sono diversi studi, che certificano questa vera e propria piaga sociale. Ad esempio, da una ricerca sull’abuso di sostanze (alcol, caffè ed energy drink) che sarà presentata all’incontro internazionale e condotta su 3011 adolescenti e giovani adulti italiani di entrambi i sessi di età compresa tra i 16 ed i 24 anni, emerge che il 53,6% consuma bevande alcoliche; tra questi, l’89,6% ha avuto comportamenti di binge drinking (il binge drinking è l’ingestione di 5 o più bevande alcoliche, 4 per le donne, in un’unica occasione, almeno una volta a settimana), nel campione complessivo la percentuale di binge drinkers si attesta al 48,1%. Dunque, dal campione emerge che quasi il 90% dei giovani adulti consumatori di alcol è anche bevitore binge.

Un altro studio si sofferma poi sugli effetti dell’uso di cannabis e la loro relazione con sintomi psicotici. Lo studio rileva come, dei 116 soggetti reclutati, il 50% abbia fatto uso di cannabis almeno una volta nella vita e il 22% sia attualmente consumatore. I consumatori abituali di cannabis sono più spesso maschi e disoccupati. Dalla ricerca è emerso che quanti fanno uso di cannabis provano allucinazioni visive e rallentamento del tempo, mentre la percezione di spavento è associata all’interruzione del consumo, così come l’esperienza di allucinazioni uditive è legata all’assunzione di cannabis oltre 50 volte nell’arco della propria vita. Fondamentale, dunque, il ruolo della prevenzione primaria e secondaria sugli effetti dell’uso di cannabis tra quanti sono a rischio per disturbi psicotici.

Durante il Congresso SOPSI si parlerà poi della crisi economica globale, che ha diffusamente colpito il Paese, in funzione della Salute Mentale, ma anche di stress, vulnerabilità e di capacità di resilienza dell’individuo. La resilienza è il processo o la capacità di esito positivo a seguito dell’esposizione ad eventi traumatici o estremi, capacità di riprendersi e di uscire più forti e pieni di nuove risorse dalle avversità e processo attivo di resistenza, autoriparazione e crescita in risposta alle crisi ed alle difficoltà inevitabili della vita.

A Milano sono numerosi i lavori che si dedicheranno inoltre al tema della paura e, in particolare, al suo apprendimento, basato su un sistema differente da quello dell’imparare a riconoscere persone, oggetti e situazioni. L’acquisizione della paura è implicita e dipende da una specifica struttura del cervello denominata Amigdala. Di fatto, quando siamo spaventati proviamo paura in modo implicito e sappiamo esplicitamente cosa l’abbia provocata. Ma la risposta di paura può essere appresa anche senza coscienza: possiamo infatti sentirci spaventati senza sapere da cosa. Tra le numerose tematiche di cui si discuterà al MiCo Milano Congressi, ampio spazio sarà dato ai disturbi mentali, a quelli del comportamento alimentare, alla farmacogenetica, alla violenza contro le donne e alla dipendenza da Internet.

“Il Congresso – conclude il Professor Altamura – è di alta qualità scientifica e riguarda le aree di interessi di tutti i partecipanti. In Plenaria saranno infatti presenti importanti opinion leader ed illustri esperti a livello internazionale: tra questi, Lieberman (Past President dell’American Psychiatric Association), Yehuda, Goodwin, Wittchen, Merikangas, Murray, Le Doux e numerosi altri esperti che operano nelle diverse strutture sparse sul territorio all’estero e italiano e che sono in prima linea nella assistenza e nel trattamento di quanti sono maggiormente esposti alle attuali problematiche socio-ambientali”.

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