Colesterolo: lo degrada un actinomicete oggi sotto osservazione

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coltura di actinomiceti

coltura di actinomiceti
coltura di actinomiceti

A volte l’inquinamento può anche rivelarsi utile. È il caso della lotta al colesterolo.
Scienziati spagnoli dell’Università Complutense di Madrid hanno scoperto proprio tra le acque inquinate dai residui della produzione di cosmetici un batterio in grado di contrastare il colesterolo.
Il nome di questo agente è Gordonia cholesterolivorans ed è stato isolato proprio dai fanghi di depurazione delle lavorazioni di cosmetici, farmaci e prodotti similari dove gli steroidi sono impiegati come stabilizzatori e leganti.
Già oggetto di studi precedenti, questi batteri sono noti sin dal 1997 per essere in grado di intervenire nella bonifica dei fluidi inquinati in quanto degradano molti agenti inquinanti come gli ftalati, diversi tipi di gomme, esplosivi.

La capacità di degradare gli agenti inquinanti, secondo i ricercatori, si estende anche alle molecole del colesterolo; per questo motivo gli scienziati sperano di poter sviluppare da questa base dei nuovi farmaci utili nella lotta al colesterolo.
I risultati sono riportati nel nuovo numero del “International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology” e a proposito della nuova scoperta, il coordinatore dello studio, dr. Oliver Drzyzga ha dichiarato «Stiamo cercando di capire esattamente come il Gordonia cholesterolivorans metabolizzi il colesterolo in modo che si possa identificare e costruire geneticamente ceppi metabolici che siano più rapidi ed efficaci per abbassare il colesterolo».

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