E’ ora possibile riparare i danni alla colonna vertebrale senza tagli ma avvalendosi solo di piccole incisioni. Si tratta della nuova tecnica di neurochirurgia spinale percutanea (attraverso la pelle) che sta prendendo piede in Italia e che consentira’? nel giro di pochi anni di abbattere tempi e costi delle degenze operatorie per questo tipo di interventi, in rapido ed esponenziale aumento nel nostro paese, permettendo al paziente di alzarsi in piedi dopo poche ore dopo l’intervento.

Questa nuova tecnica e’ una delle novita’? che saranno presentate al convegno ‘New trends in instrumentation and techniques in Spinal Surgery. Meeting 2009’, dal titolo ‘Open versus less-invasive and percutaneous surgery in degenerative and traumatic lumbar spine’ (confronto tra le tecniche di chirurgia spinale tradizionali a cielo aperto e le nuove tecniche di chirurgia per cutanea nelle patologie degenerative e traumatiche della colonna lombare), una due giorni di lavori che riunira’? a Sabaudia (Latina) alcuni dei massimi esperti internazionali in questo campo della chirurgia.


Attualmente in Italia si contano complessivamente oltre 120 unita’? di neurochirurgia e si eseguono circa 100mila interventi di neurochirurgia spinale ogni anno, pari al 2-3% del totale degli interventi chirurgici eseguiti nel paese. Principalmente gli interventi riguardano patologie di tipo degenerativo (ernie discali, stenosi e stabilizzazioni per instabilità), seguite in ordine di importanza da problematiche di natura traumatica che, purtroppo, hanno ancora un peso importante (fratture vertebrali), infine ci sono condizioni di natura oncologica (crolli vertebrali e metastasi tumorali nella colonna) che richiamano l’attenzione sulla necessita’? di fornire a questi pazienti un supporto chirurgico adeguato quando la malattia prenda di mira la colonna vertebrale.


A doversi sottoporre a questo tipo di interventi sono soprattutto giovani per quanto riguarda le patologie di natura traumatica. “Purtroppo vediamo sempre piu’ spesso giovanissimi di 15-30 anni che riportano lesioni per incidenti alla guida in macchina e in scooter”, spiega il professor Raco, ordinario di Neurochirurgia all’Universita’? La Sapienza di Roma. “Per quanto riguarda invece le patologie di tipo degenerativo la fascia d’eta’? piu’ interessata e’ quella degli ultra sessantacinquenni: “oggi operiamo anche ottantenni”, spiega il professor Raco, “cosa che fino a qualche anno fa era impensabile; si tratta di un importante progresso tecnico perche’, dato l’aumento dell’eta’? della popolazione italiana, sempre piu’ anziani avranno bisogno di questo tipo di interventi”.

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