Tre fattori i veri nemici della salute, tutti legati alla sindrome metabolica

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placche dovute ad un eccesso di colesterolo

Ricercatori britannici dell’Università di Warwick hanno indicato che esistono altri 3 fattori killer per la salute e la vita che sarebbero anche peggiori del colesterolo più “cattivo”.

placche dovute ad un eccesso di colesterolo
placche dovute ad un eccesso di colesterolo


Sarebbe una particolare combinazione di disturbi che può raddoppiare il rischio di attacco cardiaco e addirittura triplicare il rischio di mortalità.



Il dr. Oscar Franco e il suo team del Warwick Medical School hanno scoperto che la combinazione di pressione alta, elevati livelli di zuccheri nel sangue e sovrappeso od obesità, che possono dar luogo alla cosiddetta sindrome metabolica, sono una maggiore e seria fonte di rischio per la vita che non il colesterolo, per quanto anche questo sia un fattore di rischio.
Nello studio sono stati coinvolte più di 3.000 partecipanti tenuti sotto osservazione per monitorare la diffusione e lo sviluppo della sindrome metabolica.
Di fatto, fanno notare i ricercatori, i principali problemi di salute legati alla sindrome metabolica sono 5: livelli anormali di pressione arteriosa, colesterolo alto, trigliceridi alti, alti livelli di zucchero nel sangue e obesità centrale cioè l’eccesso di grasso intorno al girovita.
Secondo lo studio, analizzando questi fattori si sono evidenziati quelli che sarebbero i 3 principali fattori killer.
Il dr. Franco li ha riassunti come: obesità centrale, pressione arteriosa alta e glicemia alta. Questi tre insieme sarebbero la combinazione più pericolosa poiché raddoppierebbero le probabilità di avere un attacco di cuore e triplicherebbero le probabilità di morire prima rispetto alla popolazione generale.
«La sindrome metabolica è una condizione molto diffusa e drammaticamente in aumento che colpisce una gran parte della popolazione di mezza età. Non tutti gli individui con questa sindrome entrano nella combinazione di fattori identici. Alcune combinazioni conferiscono maggiori rischi d’incidenza di malattie cardiovascolari e di mortalità» ha concluso il dr. Franco.

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