Nuovo sensore per il monitoraggio sensibile della glicemia: strumento della gestione del diabete

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Roma, 17 maggio 2011 – Disponibile da oggi anche in Italia Enlite Sensor, l’innovativo sensore di Medtronic per il monitoraggio continuo della glicemia nel diabete, anche utilizzato nei sistemi integrati per pazienti diabetici insulino-dipendenti, che coniugano l’azione del microinfusore di insulina con il controllo continuo dei livelli di glucosio nel sangue a livello sottocutaneo. Il nuovo sensore offre, rispetto alla versione precedente, maggior comfort e affidabilità nel controllo glicemico, con un successo nell’individuazione di ipoglicemie severe del 98%.

 

Il nuovo sensore è stato presentato nel corso di una Tavola Rotonda dal titolo “La Tecnologia per il Diabete. Stato dell’Arte e prospettive future per un approccio tecnologicamente all’avanguardia verso il pancreas artificiale” svoltasi oggi a Roma presso il Senato della Repubblica, organizzata da il Sole 24 ORE Sanità con il supporto non condizionato di Medtronic, cui hanno preso parte numerosi esponenti della comunità medico-scientifica, delle istituzioni e delle associazioni pazienti, dedicata ai percorsi diagnostici e terapeutici per i pazienti diabetici, alla luce di importanti novità in ambito tecnologico.

 

“Il nuovo sensore, rispetto alla versione precedente, garantisce una maggiore precisione e affidabilità nel controllo della glicemia nell’arco delle 24 ore – ha dichiarato il Dottor Giorgio Grassi, coordinatore del Gruppo di Studio Tecnologia & Diabete SID-AMD diabetologia presso l’Ospedale Le Molinette di Torino – Grazie, poi, alle tecniche di miniaturizzazione, le dimensioni del nuovo sensore sono notevolmente ridotte (- 69% di volume e – 38% di lunghezza rispetto alla precedente versione), permettendo al paziente un comfort di gran lunga superiore quando indossa il dispositivo, che può essere applicato nel tessuto sottocutaneo dell’addome o dei glutei e utilizzato per 6 giorni consecutivi”.

La facilità di utilizzo è stata, poi, confermata in un recente studio dall’86% dei pazienti coinvolti, l’85% dei quali ha, inoltre, riferito che l’inserimento dell’ago è immediato e quasi non percepibile.

“Si tratta di un ulteriore importante passo avanti sulla strada del pancreas artificiale – ha dichiarato il dottor Roberto Trevisan, Primario di Diabetologia presso gli Ospedali Riuniti  di Bergamo – Con il nuovo sensore i pazienti miglioreranno la propria capacità di gestione delle ipoglicemie, una delle complicanze più frequenti e allarmanti del diabete di tipo 1. Se non trattate, infatti, possono portare alla perdita di coscienza, con conseguenze a volte molto gravi. Purtroppo in 1 caso su 3 le ipoglicemie si presentano durante in sonno e il paziente, qualora non si renda conto di ciò che sta accadendo, non può intervenire per impedire che la crisi si aggravi. Per questo motivo il monitoraggio continuo della glicemia diventa di fondamentale importanza nella gestione della patologia.”

 

Lo Studio STAR 3 ha recentemente documentato che l’uso di sensori integrati alla terapia con microinfusore di insulina sia in adulti che in bambini con diabete di tipo 1 determina numerosi benefici, tra cui una riduzione 4 volte superiore del livello di emoglobina glicata rispetto alla terapia insulinica multi iniettiva ed un migliore controllo dei livelli di glucosio. Questi sistemi permettono di evitare eccessive escursioni glicemiche, con la riduzione di casi di ipoglicemie severe, specialmente notturne, migliorando la qualità di vita del paziente. Il sistema integrato avverte, infatti, con un segnale sonoro la discesa eccessiva dei livelli glicemici e, se il segnale venisse ignorato, sono in grado di sospendere l’erogazione di insulina, eliminando il rischio di crisi ipoglicemiche.

 

E proprio il più facile raggiungimento dei livelli corretti di emoglobina glicata promette una diminuzione del 40% del rischio di sviluppare complicanze. Le evidenze cliniche più recenti indicano, inoltre, come la frequenza di utilizzo del sensore sia un elemento chiave per il raggiungimento del miglior controllo glico-metabolico. In questo senso, l’innovazione tecnologica del nuovo sensore Enlite che,  grazie alle dimensioni ridotte, permette una più facile accettazione da parte del paziente ad indossarlo, può agevolare l’impiego costante del dispositivo.

 

Enlite Sensor ha ricevuto il marchio di conformità CE e, in base alle approvazioni a livello locale, sta per essere lanciato in 35 Paesi.

 

Controllo continuo della glicemia

Il controllo continuo della glicemia è reso possibile da un piccolo sensore sottocutaneo collegato ad un trasmettitore che viene posto sull’addome del paziente, che trasmette automaticamente il valore glicemico al microinfusore di insulina, dove i dati sono visualizzati su un display a brevissimi intervalli (ogni 5 minuti).

 

Il sensore di glucosio, a differenza del glucometro, non misura il livello di zucchero nel sangue capillare ma nel fluido interstiziale, ovvero il liquido che si trova tra una cellula e l’altra dell’organismo (misurazione in grado di offrire un quadro più completo sull’andamento dei valori glicemici rispetto a quella tradizionale).

 

Nel 2010 l’American Association of Clinical Endocrinologists (AACE) ha pubblicato un consensus statement sul monitoraggio continuo della glicemia, che metteva in luce quanto questa metodica permetta di migliorare la vita di pazienti che la utilizzano. La dichiarazione raccomanda, inoltre, l’impiego dello stesso in particolare nei bambini, negli adolescenti e negli adulti con frequenti episodi di ipoglicemia o ipoglicemia asintomatica, con livelli di A1C oltre il proprio target glicemico, oltre che nelle donne in gravidanza.

 

Il diabete

Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina. L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule e il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno.

 

Diabete di tipo 2

La forma più  frequente di diabete, il diabete di tipo 2,  si manifesta generalmente dopo i 40 anni, in particolar modo in persone sovrappeso o obese. La sua evoluzione è lenta e spesso priva di sintomi. Il numero di persone con diabete di tipo 2 è in veloce crescita, soprattutto a causa delle modifiche qualitative e quantitative dell’alimentazione e del minor dispendio energetico dovuto a una maggiore tendenza alla sedentarietà.

Oggi in Italia 3 milioni di persone (4,9% della popolazione) sono affette da diabete di tipo 2, anche se si stima un altro milione di casi non diagnosticati. Si prevede, tuttavia, che nel 2030 il numero di pazienti diabetici salirà a 5 milioni.

Diabete tipo 1

Nel diabete di tipo 1, invece, (che si manifesta generalmente prima dei 40 anni), una reazione autoimmunitaria distrugge le betacellule che nel pancreas producono l’insulina. I casi in Italia di diabete di tipo 1 sono 200.000 di cui 20.000 tra gli 0 e i 18 anni.

 

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