Un nuovo ruolo dei neutrofili nel sistema immunitario

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La presenza nella milza di queste cellule a bassa specializzazione, osservata per la prima volta anche in assenza di un’infezione locale, porta a ipotizzare un loro ruolo nella regolazione del sistema immunitario. Finora si è ritenuto che i neutrofili avessero solamente il compito di contenere le infezioni e preparare il terreno ad altre cellule del sistema immunitario in grado di eradicarle in modo permanente. La scoperta potrebbe essere sfruttata in futuro per nuove terapie in grado di stimolare una maggiore produzione di linfociti B.

Nella milza sono presenti neutrofili anche in assenza di un’infezione locale: a questo importante risultato, che apre le porte all’ipotesi che queste cellule abbiano un ruolo cruciale e finora misconosciuto nell’immunoregolazione, sono giunti i ricercatori dell’IMIM Institut Municipal d’Investigació Mèdica di Barcellona, in Spagna, coordinati da Andrea Cerutti, in collaborazione con il Mount Sinai di New York.

I neutrofili sono le prime cellule a migrare nel sito d’infezione o d’infiammazione per distruggere i patogeni ivi presenti. Finora, la letteratura scientifica li aveva considerato essenzialmente come “fattori a bassa specializzazione” con il semplice compito di limitare l’espansione di un’infezione, in modo da preparare il terreno ad altre cellule del sistema immunitario in grado di eradicarla in modo permanente.

 

Un nuovo ruolo dei neutrofili nel sistema immunitario
Nelle due immagini, linfociti B (in blu), circondati da neutrofili (verde) e cellule epiteliali (rosso) in una milza umana. L’immagine a sinistra mostra una milza normale, mentre l’organo a destra appartiene a un malato di neutropenia, dove la presenza di neutrofili è molto più bassa. Cortesia IMIM (Hospital del Mar Research Institute)

I ricercatori hanno ora dimostrato la presenza di neutrofili nella milza a partire dallo sviluppo fetale, anche in assenza di infezioni, e l’osservazione è stata confermata sia in soggetti umani di differenti età sia in altri mammiferi. In particolare, si è notato che i neutrofili si dispongono intorno ai linfociti B per consentirne l’attivazione e garantire una risposta rapida in presenza di patogeni. 

 

“Grazie a molti diversi approcci sperimentali abbiamo dimostrato che i neutrofili nella milza acquisiscono la capacità d’interagire con i linfociti B, inducendo la produzione di antibiotici, un ruolo che i linfociti che circolano nel flusso sanguigno non sono in grado di svolgere”, ha spiegato Irene Puga, ricercatrice dell’IMIM e cofirmataria dell’articolo apparso su “Nature Immunology”.

Il risultato rappresenta un notevole progresso nella comprensione dei meccanismi mediante i quali il nostro sistema immunitario ci protegge dall’infezione. Ciò implica anche che, nel caso di alcune patologie come la neutropenia, caratterizzata da un deficit di neutrofili, potrebbe essere necessario analizzare in che modo viene influenzata la produzione di anticorpi nell’organismo.

In prospettiva, sottolineano i ricercatori, la scoperta di neutrofili nella milza potrebbe essere sfruttata per nuove terapie in grado di stimolare una maggiore produzione di linfociti B.

Le Scienze.it

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