Pediatri di famiglia: SIP, così non va, occorre ricambio e unità

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La FIMP avvia un sondaggio interno per rispondere alla delusione verso le scelte della Società italiana di Pediatria.

Giuseppe Mele: privilegiamo l’unità, ma potremmo presentare un nostro candidato alle prossime elezioni SIP.

Roma 12 Giugno – La Federazione Italiana Medici Pediatri di famiglia ha dato il via ad un sondaggio interno per cercare di capire se presentare una propria lista alle prossime elezioni ai vertici della Sip, la Società italiana di Pediatria. L’attività  di ricognizione interna che deriva dalle posizioni assunte dalla SIP sempre meno attenta all’esperienza della pediatria di famiglia è partita la settimana scorsa, con l’invio a tutti gli iscritti della FIMP di un numero del MONITOR FIMP la newsletter interna del sindacato che riportava una considerazione del presidente Giuseppe Mele, “alla SIP interessa ancora la Pediatria di Famiglia? In una casa comune i componenti, i soggetti, le voci si parlano, si confrontano, esplicitano progettualità e strategie per rafforzare il soggetto complessivo e la sua autorità.


Invece, purtroppo, noi pediatri di famiglia registriamo da tempo l’assoluta assenza di confronto. Anzi: quel che è sotto gli occhi nostri e degli osservatori esterni alla pediatria, è un progressivo isolamento delle proposte della Sip, quasi fosse concentrata su alcune aree limitate della  pediatria. Isolamento grave, soprattutto in periodi in cui – al contrario – le azioni della pediatria di famiglia stanno raggiungendo forti obiettivi assistenziali, politici e di collaborazione con le altre forze rappresentative della medicina.”

 

Da qui la scelta del sindacato di presentare ai pediatri di famiglia due domande di presa di posizione: Ritenete utile la presentazione di un candidato FIMP alla Presidenza della SIP, per dare un forte segnale all’intera società scientifica? Ritenete che la scelta di presentare un proprio candidato ed una propria lista siano utili a tutta la pediatria di famiglia? Durante la prima settimana di circolazione delle domande, sono già arrivate centinaia di risposte dai pediatri (in gran parte pubblicate sul sito FIMP), equamente distribuite nelle varie regioni italiane (con prevalenza di Toscana, Puglia, Veneto, Sicilia, Liguria, Campania, Lazio) a dimostrazione che l’attenzione suscitata è decisamente alta. Le reazioni vanno da “ampiamente d’accordo e oserei dire che era ora”, a “condivido la perplessità  del presidente e la mia scelta negli ultimi anni è stata quella di non iscrivermi alla SIP come protesta per le decisioni prese in totale contrasto con la pediatria di famiglia. La presenza di un candidato FIMP alla presidenza, se accolta sarebbe un segnale di collaborazione fattiva e di intenti comuni”.

Tante sono le espressioni di delusione nei confronti delle recenti posizione assunte dalla Sip, spesso in aperto contrasto con la pediatria di famiglia (“la Sip come società scientifica stavolta ha esondato, perché quando parla di ristrutturazione di tutta la pediatria, non sta facendo attività scientifica, ma politica e quindi tocca gli interessi di tutti. Per tale motivo la piattaforma doveva essere condivisa dopo uno studio in comune con tutti i rappresentanti delle varie anime della pediatria stessa”). Molti inoltre sono i richiami dei Pediatri ad una necessaria unità (“Credo che i pediatri di Famiglia Tutti, moltissimi ospedalieri, e solo pochi Universitari hanno capito che la pediatria è un unicum e che deve fare fronte comune”) che pare essere il valore autenticamente smarrito nella vita recente della Sip.

 

Il Monitor con cui FIMP ha lanciato il dibattito, terminava con una considerazione: “se la scelta di presentare un candidato FIMP alle prossime elezioni sarà sostenuta, valuteremo con grande attenzione l’opportunità di presentare una nostra candidatura forte ed autorevole alla Presidenza della SIP convocando sin d’ora, entro il mese di giugno, un Consiglio Nazionale aperto”. Le prime risposte già  indicano una specifica direzione ai vertici FIMP. “Anche se – è stato il primo commento di Giuseppe Melel’intenzione è quella di continuare a raccogliere le opinioni per provare a costruire comunque un fronte collaborativo con pediatri ospedalieri e universitari portatori di idee forti, positive e unitarie”.

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