AIDS: trapianto di midollo potrebbe essere occasione risolutiva

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“Negli ultimi mesi si sono verificati casi, in seguito a un trapianto di midollo osseo, in cui abbiamo assistito a una remissione totale della malattia. Le cellule che vengono trapiantate vanno a sostituire le cellule dell’organismo ricevente: in questo modo quelle infette, o che trasportano il virus, vengono a morire”. E’ quanto evidenzia in una nota Massimo Andreoni, ordinario di Malattie infettive all’Università di Roma Tor Vergata e presidente eletto della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), riunita per l’11° congresso nazionale con il Patrocinio del ministero della Salute a Chieti e Pescara. Sono oltre mille gli specialisti, universitari e ospedalieri, e gli operatori del settore medico farmaceutico, giunti nelle due sedi del convegno per essere presenti all’incontro, che terminerà sabato 20 ottobre.
Saranno prevalentemente trattati temi di clinica e di terapia delle principali sindromi e malattie infettive, con l’obiettivo di fornire una risposta concreta alle esigenze affrontate ogni giorno sul campo. Terapia e la gestione delle infezioni batteriche difficili, nuovi approcci nella gestione delle infezioni croniche da epatite Hcv, la recrudescenza della tubercolosi sempre meno sensibile all’azione degli antibiotici. Previsto un focus sull’Hiv: sono 1.500 i nuovi malati di Aids in Italia ogni anno. A oggi se ne contano 150mila, ma solo uno su due sa di esserlo.

“Questo è l’appuntamento più atteso e rilevante dell’anno in materia di malattie infettive – sottolinea Orlando Armignacco presidente della Simit – una specialità che merita l’attenzione dovuta a causa del proliferare delle patologie nella popolazione mondiale, anche negli stessi ospedali”. Accanto a questi, temi di politica sanitaria, opportunità d’intervento clinico e di governo clinico offerti dalla disciplina, nuove possibilità di ottimizzare la spesa in campo sanitario, ricerca scientifica, con giovani protagonisti, ma anche organizzazione dei servizi. L’infezione da Hiv resta argomento di alto rilievo per il congresso nazionale della Simit, con la presentazione dei risultati delle attuali ricerche in corso.
Quella del trapianto di midollo osseo “potrebbe essere la cura, lontana o dalle strategie utilizzate finora. In Italia ci sono 1.500 nuovi casi annui di Aids. E aumenta sempre di più il numero di pazienti, dato che l’incidenza della mortalità è calata notevolmente: si parla di 150 mila persone malate, di cui solo 80 mila sanno di esserlo. E’ opportuno ricordare che, oltre alle ripercussioni sul malato, un paziente con infezione Hiv costa allo Stato diverse migliaia di euro al mese, per cui sarebbe opportuna una battaglia a favore dell’informazione e della prevenzione”.
Nel corso del Congresso, il cui programma è scaricabile dal sito www.simit.org, sarà ricordato un grande italiano Fernando De Ritis, Professore universitario e ricercatore nato 101 anni fa nel piccolo comune di Fara in Abruzzo. Fu direttore dell’Istituto di specializzazione di medicina interna, rappresentante per l’Italia all’Organizzazione mondiale della sanità per lo studio sull’epatite virale e scopritore nel ’55 delle transaminasi. I suoi studi lo portarono, nel 1973 (quando Napoli era messa in ginocchio dal colera) a diventare ricercatore responsabile dell’infezione. Nel 1969 fu insignito della medaglia d’oro al valor civile per la Salute Pubblica e il suo nome fu associato, in letteratura medica, all’Indice De Ritis, importante indice prognostico nei casi di epatite virale, tuttora ampiamente usato.
AdnKronos

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