Vaccino universale, contro ogni ceppo virale, a base di nanoparticelle

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Nuova tecnologia a base di nanoparticelle
Una sola iniezione e passa la paura. Per tutta la vita. È la prospettiva, neanche troppo lontana, che potrebbe dare il prototipo del vaccino “universale”, capace in un colpo solo di proteggere da tutti i ceppi influenzali. Gli studi, riportati su Nature, sono a un passo dall’applicazione sull’uomo di un nuovo tipo di siero immunologico contro i virus influenzali H1. L lo stesso a cui apparteneva l’influenza suina H1N1 che tanta paura ha fatto nel 2009 per la scarsa immunizzazione nella popolazione più giovane e la difficoltà a produrre vaccini in quantità adeguate a coprire la diffusione dei contagi.

Il nuovo vaccino, sperimentato attualmente sui furetti, supera questo inconveniente. Lo ha sviluppato Gary Nabel del National Institute of Allergy and Infectious Diseases di Bethesda, nel Maryland, ora al lavoro presso il centro di ricerca Sanofi di Cambridge, partendo da una tecnologia produttiva diversa. Non servono più uova per coltivare gli antigeni antinfluenzali, ma proteine-nanoparticelle prodotte in laboratorio a partire da emagglutina (HA) e ferritina, una proteina che trasporta ferro e forma naturalmente aggregati sferici. Questa innovazione permette di creare vaccini molto più velocemente e in grado di immunizzare contro un più ampio spettro di ceppi influenzali, potenzialmente per tutta la vita: in sostanza gli scienziati selezionano 8 frammenti virali e li incollano alle nanoparticelle di ferritina. In questo modo il vaccino allena il sistema immunitario a riconoscere tutti i virus di quella famiglia.

I test sugli animali hanno dimostrato che il super-vaccino è 10 volte più potente di quelli tradizionali. “Ogni anno, nuovi vaccini contro l’influenza devono essere prodotti rapidamente per contrastare i virus circolanti”, spiega Nabel, che sottolinea la novità rappresentata dal un “vaccino con una struttura di nanoparticelle autoassemblanti”. A chi gli ha chiesto se il nuovo vaccino sarà in grado di arrestare anche l’avanzata della nuova aviaria, il virus H7N9, Nabel risponde: “Non possiamo dire nulla riguardo il virus H7 senza ulteriori studi umani”, ma in ogni caso “questa tecnologia può preparare – ha concluso – il terreno per lo sviluppo di vaccini universali contro questo tipo di influenza”.

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