Incontinenza e Spending Review: l’appropriatezza prescrittiva è una delle soluzioni

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LatinaL’appello di Fondazione italiana continenza e dell’associazione di pazienti FINCOPP alle Istituzioni durante la tavola rotonda organizzata al congresso nazionale SIUD (Società Italiana di Urodinamica) di Latina e nella Giornata Nazionale per la cura e la prevenzione dell’incontinenza. Esperti, medici e pazienti si sono confrontati per trovare la soluzione più adatta a ciascun pazientee fornire risposte concrete in un periodo di crisi economica e culturale.

Milano, 28 giugno 2013 – Nel contesto economico attuale e in tempi di Spending Review, appropriatezza prescrittiva e razionalizzazione della spesa rappresentano le parole chiave per ottimizzare i costi, sempre nel rispetto delle necessità del paziente che soffre di incontinenza urinaria e fecale.

Il tema è stato al centro della tavola rotonda “Fondazione italiana continenza incontra …la Spending Review”, che si è svolta venerdì 21 giugno durante il congresso nazionale SIUD (Società Italiana di Urodinamica) e viene sottolineato ancora oggi, nella Giornata Nazionale per la cura e la prevenzione dell’Incontinenza.

Il professor Roberto Carone, presidente della Fondazione italiana continenza, Urologo, direttore della struttura Complessa di Neuro-Urologia – Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino, ha aperto i lavori evidenziando gli obiettivi che da anni Fondazione persegue. “Vorremmo istituire reti integrate in ogni regione italiana all’interno delle quali creare centri riconosciuti dedicati all’incontinenza. La realizzazione dei centri rappresenta anche uno strumento di risparmio  della spesa grazie alla messa in atto dell’appropriatezza prescrittiva degli ausili e a una razionale distribuzione dei presidi chirurgici più complessi e più costosi – ha spiegato Carone -. Attualmente, dopo avere centrato l’obiettivo in Piemonte, stiamo instaurando tavoli di confronto con diverse regioni, dalla Lombardia dalla Basilicata, dalla Sardegna al Friuli Venezia Giulia, costituiti da delegati regionali e componenti della Fondazione, con lo scopo di aprire il dialogo e trovare soluzioni più appropriate che concilino le necessità del paziente e del Sistema Sanitario Nazionale”.

Durante la tavola rotonda sono stati illustrati i dati di studi recenti, presentati dal dottor Mario Vottero, Neuro-Urologo dell’Azienda OspedalieraCittà della Salute e della Scienzadi Torino e dal professor Sandro Sandri, direttore dell’U.O. di Urologia e Unità Spinale del Presidio Ospedaliero di Magenta, che hanno evidenziato l’importanza della creazione dei centri di riferimento per l’incontinenza, dove effettuare le terapie più complesse per il trattamento dell’incontinenza urinaria femminile e maschile.

La dottoressa Fernanda Gellona, direttore generale di Assobiomedica, in rappresentanza dei produttori dei dispositivi medici, ha affrontato il problema dell’appropriatezza dei presidi per l’incontinenza. “La Spending Review ha avuto un forte impatto sulla prescrizione degli ausili, con l’imposizione di tetti di spesa, prezzi di riferimento, e acquisto nei centri predisposti. Questo però ha comportato un allungamento delle liste d’attesa e porterà ad un aumento della spesa futura. I tagli non hanno tenuto conto dell’appropriatezza. Di una fornitura non bisogna solo guardare il prezzo, ma prendere in considerazione tutti i fattori che la compongono quali ad esempio la specificità dei prodotti, i tempi di pagamento, le quantità, i servizi correlati, etc.. Bisogna fare acquisti appropriati e abbiamo già suggerito al Ministero un approccio integrato al trattamento del paziente. Attendiamo le risposte”.

Anche il presidente della FINCOPP (Federazione italiana incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico), Francesco Diomede, ha lanciato un appello affinché i pazienti (in Italia sono quasi cinque milioni), vengano messi sempre al centro nella gestione dell’incontinenza e vengano maggiormente ascoltati.. “È necessario dare voce ai pazienti; le proposte delle Istituzioni vanno condivise con loro, che ogni giorno devono confrontarsi con il problema. Oltre a quello degli ausili, un aspetto importante da valutare è anche quello della rimborsabilità farmacologica”. Diomede si è poi rivolto alle Società medico-scientifiche e infermieristiche,specificando che “è necessario unire le forze, come abbiamo già iniziato a fare in questo congresso: cominciamo a costruire un percorso univoco e condiviso. Aumentano gli anziani e servono crescenti risorse econo miche per l‘acquisto di dispositivi medici e percorsi riabilitativi, pertanto non è soltanto un problema di costi. Anche le gare d’appalto sui pannoloni vanno regolamentate da persone che hanno capacità e conoscono a fondo il problema”. Auspichiamo che il ministro della Salute in futuro partecipi ai nostri convegni per valutare le problematiche e le possibili soluzioni all’incontinenza”.

FONDAZIONE ITALIANA CONTINENZA

La Fondazione italiana continenza, ente senza fini di lucro, nasce nel 2000 e si propone di far conoscere all’opinione pubblica le tematiche dell’incontinenza, di identificare i bisogni dei pazienti e le possibili soluzioni, di contribuire al miglioramento della loro qualità di vita e al superamento degli aspetti più critici della patologia. Inoltre, la Fondazione italiana continenza vuole contribuire a migliorare l’educazione sanitaria dei cittadini in materia di incontinenza, contribuire alla preparazione degli operatori sanitari e sostenere il principio della qualità dei servizi delle strutture sanitarie in termini di prevenzione, riabilitazione e cura. Oltre a promuovere la ricerca, l’istituzione di figure professionali specifiche e la sperimentazione scientifica, la Fondazione italiana continenza vuole svolgere un ruolo attivo in qualità di interlocutore del Ministero della Salute , delle Regioni  e delle altre istituzioni governative, per tutti i temi relativi a incontinenza urinaria e fecale.www.contenuti-web.com

Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico

La Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico è un’associazione di volontariato fondata dai pazienti nel 1999. La FINCOPP tra i suoi obiettivi ha l’aggregazione, la tutela ed il reinserimento sociale delle persone incontinenti: 5 milioni di cittadini di cui il 60% sono donne e più in generale persone colpite da disturbi del pavimento pelvico. Per sensibilizzare al problema l’opinione pubblica, le istituzioni ed i mass-media, la FINCOPP grazie al Ministero della Salute, ogni anno, il 28 giugno, promuove e divulga la “Giornata Nazionale per Prevenzione e la Cura dell’Incontinenza”, (istituita con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 maggio 20006. G. U. n. 186. 11 Agosto 2006),  giornata in cui gli ambulatori accreditati e non dalla FINCOPPeffettuanovisite gratuite grazie ad un network che riunisce Ospedali, professionis ti della salute (medici, ostetriche, infermieri professionali e fisioterapisti), istituzioni, strutture sanitarie e associazioni pazienti. L’associazione è contro ogni tipo di discriminazione, pertanto è “un’antenna dell’UNAR” (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Raziali), un Ufficio costituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le Pari Opportunità – in attuazione della direttiva comunitaria n. 2000/43/CE e dell’art. 6, del D.Lgs. 215/03). Norme che consentono di realizzare un continuo raccordo operativo con le associazioni e gli enti iscritti, utile per accogliere segnalazioni contro qualsiasi tipo di “discriminazione” (etnica, sessuale, disabilità, invalidità, etc.). Sin dal 1999 la FINCOPP pone la “persona incontinente e con disturbi al pavimento pelvico” al centro dell’attenzionee nel corso di ogni legislatura si attiva per chiedere leggi (nazionali e regionali) in favore dei pazienti incontinenti e stomizzati.

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