Lo studio di fase II “senza interferone” attualmente in corso, frutto della collaborazione BI-Presidio, dimostra la non rilevabilità del virus dell’epatite C nei pazienti che hanno completato il trattamento

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  • Lo studio condotto da Boehringer Ingelheim, in collaborazione con Presidio Pharmaceuticals, sta valutando tre farmaci ad azione antivirale diretta (DAA): faldaprevir, deleobuvir e PPI-668
  • Il 97% (28/29) dei pazienti ha ottenuto una rapida riposta virologica dopo 4 settimane di trattamento e il 100% dei pazienti (13/13) che ha completato le 12 settimane di trattamento sperimentale ha livelli non rilevabili del virus HCV
  • Dei 36 pazienti con virus HCV di genotipo 1a, la maggioranza ha un genotipo IL28B non-CC e molti hanno pre-esistenti mutazioni del virus HCV

INGELHEIM, 11 ottobre 2013 – Boehringer Ingelheim ha annunciato oggi che i dati preliminari relativi alla fase II dello studio sull’epatite C (HCV), frutto della collaborazione clinica con Presidio Pharmaceuticals, sono stati accettati come late breaker poster nel corso del 64° Meeting Annuale dell’Associazione Americana per lo Studio delle Malattie del Fegato (AASLD), che avrà luogo dall’1 al 5 novembre a Washington, DC.1 Tale presentazione si svolgerà lunedì 4 novembre.

Questo studio, attualmente in corso, valuta un nuovo regime di trattamento senza interferone della durata di 12 settimane con l’inibitore della proteasi, faldaprevir*, e l’inibitore non nucleosidico NS5B della polimerasi, deleobuvir*, di Boehringer Ingelheim in combinazione con l’inibitore HCV pangenotipico NS5A della Presidio, PPI-668*, con o senza ribavirina. 1,2 Lo studio ha completato l’arruolamento  (36 pazienti) e allo stato attuale il 97% dei pazienti (28/29) ha ottenuto una risposta virale rapida (RVR), cioè livelli non rilevabili del virus dopo 4 settimane di trattamento.

Inoltre, il 100% dei pazienti che ha completato il trattamento (13/13) ha livelli del virus non rilevabili al termine del trattamento.

 

“Tali risultati sono promettenti per i pazienti difficili da trattare; infatti tutti i pazienti arruolati erano genotipo 1a e la maggioranza di loro aveva il genotipo IL28B non-CC” – ha dichiarato Jacob Lalezari, Direttore del Quest Clinical Research a San Francisco, CA.

 

“Questa collaborazione fa parte del nostro crescente impegno nello sviluppo di terapie prive di interferone, per un crescente numero di pazienti, inclusi quelli più difficili da curare, che generalmente non hanno molte possibilità di scelta”, ha dichiarato il Professor Klaus Dugi, Senior Vice President Medicine di Boehringer Ingelheim. “Questi dati si aggiungono alle evidenze finora ottenute con faldaprevir*, farmaco  alla base di entrambi i nostri regimi di trattamento, con e senza interferone. I risultati finora raggiunti sono incoraggianti e attendiamo ulteriori risultati per il congresso AASLD, il prossimo mese, oltre ai risultati finali dello studio nel secondo trimestre del 2014”.

Ad oggi in questo studio non ci sono state interruzioni di trattamento a causa di effetti indesiderati. Gli effetti indesiderati sono stati di grado lieve o moderato, l’incidenza e la gravità di rush cutanei ed effetti collaterali gastrointestinali sono state analoghe a quelle osservate nei precedenti studi con faldaprevir* e deleobuvir.*1

 

A marzo 2013 Boehringer Ingelheim e Presidio hanno siglato un accordo di collaborazione non esclusivo, per valutare un regime di combinazione con tre farmaci antivirali ad azione diretta. Entrambe le aziende manterranno i diritti delle rispettive molecole. Presidio ha la responsabilità operativa di questo studio, supervisionato da un team tecnico con componenti di entrambe le società. I risultati delle risposte virologiche al termine del trattamento saranno presentati al congresso AASLD, il mese prossimo; i risultati finali sono attesi nel secondo trimestre del 2014.

 

Boehringer Ingelheim ha recentemente completato l’arruolamento dei pazienti negli studi di Fase III senza interferone (HCVerso 1 e 2). Questi studi valutano la combinazione dei tre farmaci, faldaprevir*, deleobuvir* e ribavirina in pazienti con infezione da HCV di genotipo 1b.

 

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Fase IIa dello studio in collaborazione con Presidio

Lo studio include 36 pazienti naïve al trattamento con virus HCV di genotipo 1a che hanno assunto per 12 settimane i farmaci orali ad azione antivirale diretta (DAA), con un follow-up post trattamento di 24 settimane. Lo studio prevede tre bracci di trattamento2:

 

  • un braccio  ha arruolato 12 pazienti che stanno assumendo faldaprevir* 120 mg una volta al giorno (q.d.), PPI-668 200 mg una volta al giorno (q.d.) e deleobuvir* 600 mg due volte al giorno (b.i.d) con ribavirina
  • un secondo braccio ha arruolato 12 pazienti che stanno assumendo: faldaprevir* 120mg q.d., PPI-668 200 mg q.d. e deleobuvir* 400 mg b.i.d. con ribavirina
  • il terzo braccio ha arruolato 12 pazienti che stanno assumendo lo stesso regime di trattamento del primo ma senza ribavirina

L’endpoint dello studio è la risposta virologica sostenuta 12 settimane dopo il completamento del trattamento (SVR12).2

 

 

 

Boehringer Ingelheim NewsHome: Una risorsa innovativa i giornalisti

www.NewsHome.com è il sito Boehringer Ingelheim dove i giornalisti possono trovare tutte le informazioni espresse in maniera chiara, concisa e  facilmente accessibile sull’epatite C.

 

Boehringer Ingelheim contro l’epatite C

Con la sua ricerca all’avanguardia, Boehringer Ingelheim si impegna per trovare le risposte alle sfide improrogabili, che ancora oggi i pazienti con epatite C si trovano ad affrontare. L’azienda ha un vasto programma di studi in ambito epatite C, che comprende un’ampia gamma di pazienti, fra cui quelli in cui è più difficile ottenere la guarigione, che i medici osservano quotidianamente nella loro attività clinica.

Nei regimi con interferone faldaprevir+ ha la potenzialità di migliorare le percentuali di guarigione, oltre a offrire la facilità della monosomministrazione giornaliera, e nessuna prescrizione alimentare per l’assunzione.  Faldaprevir+ ha dimostrato la sua efficacia in una vasta gamma di pazienti con epatite C di genotipo 1a e 1b. Il programma di studi STARTVersoTM , che comprende pazienti naïve al trattamento, già trattati, e pazienti con HCV e HIV concomitanti, è  quasi completato.3,4,5,6

 

Deleobuvir+ è un potente inibitore non nucleotidico di polimerasi NS5B, specifico per il trattamento di pazienti con epatite C di  genotipo 1b.7,8

Nell’ambito del proprio impegno in ambito epatite C  Boehringer Ingelheim sta valutando anche altre terapie combinate con  farmaci sperimentali, che agiscono con meccanismi diversi. La recente collaborazione di Boehringer Ingelheim con Presidio Pharmaceuticals, Inc. su uno studio clinico di Fase II che esamina una terapia combinata, per via orale, senza interferone, è parte dell’incessante attività di ricerca dell’azienda, volta a scoprire e sviluppare opzioni terapeutiche innovative per l’HCV.

 

L’epatite C

L’epatite C è una malattia infettiva causata dal virus emotropo (veicolato dal sangue) dell’epatite C (HCV) che vive e si replica nel fegato. E’ la principale causa di epatopatia cronica, di epatocarcinoma e di trapianto di fegato. 9 L’epatite C cronica è un importante problema di salute pubblica, essendo una delle malattie infettive a maggiore prevalenza mondiale, infatti riguarda circa 170 milioni di persone[i]1 , e ogni anno si verificano 3-4 milioni di nuovi casi.11

Solitamente la malattia non viene diagnosticata subito, in quanto asintomatica e molti pazienti si rivolgono al medico solo quando i sintomi sono evidenti o l’epatopatia è già sviluppata.12 I pazienti in cui la malattia epatica è avanzata sono più difficili da curare, anche se sono quelli che più hanno bisogno di terapie maggiormente efficaci e meglio tollerate.

Il 20% dei pazienti con epatite C cronica sviluppa cirrosi epatica che nel 2-5% dei casi ha un decorso con esito fatale.13 L’epatopatia avanzata causata dall’epatite C è attualmente la principale causa di trapianto di fegato nel mondo occidentale.13

 

Boehringer Ingelheim

Il gruppo Boehringer Ingelheim è una delle prime 20 aziende farmaceutiche del mondo. Il gruppo ha sede a Ingelheim, Germania, e opera a livello globale con 145 affiliate e più di 44.000 dipendenti. Sin dalla sua fondazione nel 1885, l’azienda a proprietà familiare si dedica a ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti innovativi dall’elevato valore terapeutico nel campo della medicina e della veterinaria.

Operare in maniera socialmente responsabile è un punto centrale della cultura e dell’impegno di Boehringer Ingelheim. La partecipazione a progetti sociali, l’attenzione ai propri dipendenti e alle loro famiglie, l’offerta di pari opportunità per tutti i dipendenti costituiscono le fondamenta delle attività del gruppo a livello mondiale.  Mutua collaborazione e rispetto, al pari della tutela e della sostenibilità ambientale sono parte integrante di ogni iniziativa che Boehringer Ingelheim intraprende.

Per maggiori informazioni  visitate il sito www.boehringer-ingelheim.com

 

Presidio nell’area terapeutica HCV

Presidio Pharmaceuticals, Inc. è una compagnia farmaceutica con sede a San Francisco, specializzata nella ricerca e nello sviluppo di terapie orali pan-genotipiche per pazienti affetti da HCV. Il suo impegno è attualmente concentrato sui nuovi inibitori dei geni dell’HCV NS5A ed NS5B.

PPI-668 è un inibitore sperimentale del NS5A, pan-genotipico, da assumere una volta al giorno. Nei più recenti studi clinici, effettuati su volontari sani e su pazienti affetti da virus HCV, il PPI-668 è stato sinora ben tollerato, senza causare effetti indesiderati seri o gravi, né effetti collaterali clinici apparentemente legati al trattamento, né anomalie di laboratorio.

PPI-668 raggiunge concentrazioni plasmatiche abbastanza elevate da inibire la maggior parte delle varianti resistenti pre-esistenti e raggiunge livelli stazionari dopo una singola dose.

In uno studio clinico sulla monoterapia col PPI-668, usata su pazienti con infezione da virus HCV GT1, è stata ottenuta una riduzione della carica virale del 3,5-3,7 log10 in 1-2 giorni. Tale efficacia è stata riscontrata anche nei pazienti con epatite C in GT3.

L’inibitore di NS5B, PPI-383 della Presidio è un nuovo inibitore non nucleosidico con la potenzialità di inibire tutti i principali genotipi del virus HCV. Tale preparato è attualmente utilizzato nella Fase 1 degli studi su soggetti sani.

Per maggiori informazioni potete visitare il sito:

www.presidiopharma.com.

 

Ufficio Stampa

Value Relations Srl

02 20241357

 

 

Bibliografia

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1 J. Lalezari. Rapid and Consistent Virologic Responses in a Phase 2 Trial of a New All-Oral Combination of Faldaprevir, Deleobuvir, and PPI-668, with and without Ribavirin, in Patients with HCV Genotype-1a Infection

2  ClinicalTrials.gov. Study of PPI-668, BI 207127 and Faldaprevir, With and Without Ribavirin, in the Treatment of Chronic Hepatitis C. May 2013.

3 ClinicalTrials.gov. Efficacy and Safety of BI 201335 in Combination With Pegylated Interferon-alpha and Ribavirin in Treatment-naïve Genotype 1 Hepatitis C Infected Patients. http://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT01343888?term=bi+201335&rank=4 [Last accessed 17/09/13]

4 ClinicalTrials.gov. BI 201335 Used in Treatment Naive Patients Infected With Genotype 1 Chronic Hepatitis C Infection. http://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT01297270?term=bi+201335&rank=5 [Last accessed 17/09/13]

5 ClinicalTrials.gov. Pivotal Trial Treatment Experienced Patient Infected With Hepatitis C Virus (HCV) Genotype 1 (GT1). http://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT01358864?term=bi+201335&rank=14 [Last accessed 17/09/13]

6 ClinicalTrials.gov. Phase III Trial of BI 201335 in Treatment Naive (TN) and Relapser Hepatitis C Virus (HCV)- Human Immunodeficiency Virus (HIV) Coinfected Patients. http://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT01399619?term=bi+201335+HIV&rank=1 [Last accessed 17/09/13]

7 ClinicalTrials.gov. IFN-free Combination Therapy in HCV-infected Patients Treatment-naive: HCVerso1. http://clinicaltrial.gov/ct2/show/NCT01732796?term=faldaprevir+bi+207127&rank=3 [Last accessed 17/09/13]

8ClinicalTrials.gov. Phase 3 Study of BI 207127 in Combination With Faldaprevir and Ribavirin for Treatment of Patients With Hepatitis C Infection, Including Patients Who Are Not Eligible to Receive Peginterferon: HCVerso2. http://clinicaltrial.gov/ct2/show/NCT01728324?term=faldaprevir+bi+207127&rank=2 [Last accessed 17/09/13]

9 World Health Organisation. Hepatitis C. 2002 http://www.who.int/csr/disease/hepatitis/Hepc.pdf [Last accessed on 23/09/13

10Centers for Disease Control and Prevention (2012) Hepatitis C available at: http://wwwnc.cdc.gov/travel/yellowbook/2012/chapter-3-infectious-diseases-related-to-travel/hepatitis-c.htm [Last accessed on 23/09/13]

11 World Health Organisation. Hepatitis C Fact Sheet. Updated July 2012 http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs164/en/index.html [Last accessed on 16/09/13]

12 Chen S.L., Morgan T.R. The Natural History of Hepatitis C Virus (HCV) Infection. Int J Med Sci 2006; 3:47-52. Available from http://www.medsci.org/v03p0047.htm [Last accessed on 16/09/13]

13 Soriano, Vincent et al. New Therapies for Hepatitis C Virus Infection. Clinical Infectious Disease 2009; 48:313–20



 

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