#EpatiteC: “C come curabile” – Al via la nuova campagna di informazione

NASCE C COME CURABILE: UNA CAMPAGNA DIGITALE PER FARE INFORMAZIONE SULL’EPATITE C E FAR EMERGERE IL SOMMERSO. UN’INIZIATIVA PER PROSEGUIRE NELLA LOTTA ALL’INFEZIONE ANCHE DURANTE LA PANDEMIA.
• L’emergenza Coronavirus ha fatto passare in secondo piano un obiettivo importante di salute pubblica: l’emergere
del sommerso di infezioni da HCV (Hepatitis C virus): in Italia si stima che circa 250-300mila persone vivano con
questa patologia senza saperlo1
. Durante gli ultimi mesi gli ospedali hanno registrato una battuta d’arresto in
screening e trattamenti, un ritardo che, se non colmato, può mettere a rischio la vita di chi è colpito dall’infezione.
• Per far fronte alla situazione di nuova parziale emergenza, nasce una nuova campagna digitale sull’epatite C,
promossa da Gilead con il patrocinio della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), della Fondazione
The Bridge, di Epac Onlus, dell’Associazione Italiana Studio del Fegato (AISF), di Plus Onlus e Fondazione Maraini: C
come curabile (www.ccomecurabile.it).
• Grazie a un test di autovalutazione a risposta multipla gli utenti potranno calcolare il loro livello di rischio e ottenere
indicazioni scientificamente corrette sulla necessità di eseguire il test diagnostico rivolgendosi al proprio medico. Uno
strumento semplice e immediato per contribuire all’emergere del sommerso, obiettivo fondamentale per la lotta
all’HCV, oggi patologia curabile grazie alle nuove terapie disponibili.

Milano, 27 novembre 2020 – Al via C come curabile, un nuova campagna “tutta digitale” di informazione e
sensibilizzazione sull’Epatite C, malattia infettiva che colpisce il fegato e che in Italia interessa, nella sua forma
cronica, circa l’1% della popolazione italiana2
. Promossa da Gilead Sciences con il patrocinio di associazioni
pazienti, società scientifiche e enti operanti nell’area delle malattie infettive, la campagna – attraverso un sito
(www.ccomecurabile.it) e iniziative con partner della rete e social network – punta a far conoscere l’infezione
in tutti i suoi aspetti e a sensibilizzare le persone inconsapevoli di averla contratta a fare il test per rilevarne la
presenza. Un obiettivo fondamentale per raggiungere l’eliminazione dell’infezione, oggi possibile grazie a
farmaci in grado di curarla in quasi il 100% dei casi. Un traguardo a cui puntare soprattutto durante l’attuale
emergenza sanitaria che ha rallentato la lotta all’epatite C ostacolandone la diagnosi e la cura.
“Si stima che in Italia le persone inconsapevoli di avere l’epatite C, il cosiddetto sommerso, sia costituito da
250-300mila persone. Persone che sono entrate in contatto con il virus ma non lo sanno perché non hanno
sintomi o non ne hanno in modo evidente a causa della natura della malattia” – sottolinea Massimo
Andreoni, Direttore Scientifico della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali.
L’epatite C è infatti una malattia silente: una volta entrati in contatto con il virus – trasmesso per via ematica
– la malattia può non manifestarsi per lungo tempo ma progredire con conseguenze anche gravi fino a cirrosi
e tumore del fegato. “Si tratta di persone che – continua Andreoni – hanno vissuto o vivono situazioni a rischio
come interventi chirurgici, trasfusioni o trapianti eseguiti nel passato quando ancora non era stato isolato il
virus. Oppure l’uso di droghe per via endovenosa, tatuaggi o piercing eseguiti in condizioni non adeguate.
Una fetta importante di persone è rappresentata anche dagli over 65 che hanno contratto l’infezione in
passato in seguito a pratiche non sicure come l’utilizzo di materiale sanitario non monouso”.
È a queste persone che è indirizzato www.ccomecurabile.it che abbina a contenuti semplici e chiari sulla
patologia video ironici per invitare a fare il test e un blog dedicato a ciò che succede in Italia e nel mondo sul
tema dell’epatite C.
1 https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/o4oGR9qmvUz9/content/lotta-all-hcv-lo-screening-per-fasce-di-
popolazione-a-rischio-e-l-accesso-alle-terapie-innovative-sono-le-armi-vincenti
2 https://www.epac.it/cm-files/2019/10/03/position-paper-hcv-def.pdf p.3
“È fondamentale sensibilizzare sull’importanza di effettuare il test quando si pensa di essere stati esposti a
fattori di rischio. Sono ancora troppe le persone che non seguono comportamenti responsabili, col risultato di
avere una quota di sommerso nel nostro Paese molto ampia. Un vero e proprio paradosso se si pensa che si
tratta di una patologia oggi curabile”- afferma Rosaria Iardino, Presidente della Fondazione The Bridge.
patologia oggi curabile”. afferma Rosaria Iardino, Presidente della Fondazione The Bridge.
C come curabile vuole contribuire all’eliminazione dell’epatite C in un momento in cui la lotta al virus sta
subendo una battuta di arresto a causa dell’emergenza sanitaria. “La pandemia ha rallentato l’accesso ai centri
dei pazienti per i trattamenti ma ha anche limitato la possibilità di eseguire test diagnostici per far emergere il
sommerso curando chi è infetto e non sa di esserlo. La seconda ondata di Covid-19 rischia ora di peggiorare
ancora di più la situazione – sottolinea il Prof. Alessio Aghemo, Presidente AISF. In questo contesto l’attenzione
non può calare e iniziative di informazione e sensibilizzazione non possono che aiutare”.
Gli fa eco Ivan Gardini, Presidente EpaC Onlus. “La situazione sanitaria che stiamo vivendo ha messo in evidenza
la necessità di modificare e possibilmente semplificare i percorsi di linkage to care al fine di garantire a tutti i
pazienti l’accesso alle cure, ma anche alle visite e controlli necessari, pre e post terapia. A monte è però
indispensabile continuare – anche in questo periodo – a informare e sensibilizzare sull’infezione e i suoi fattori
di rischio. In questo senso la pandemia offre delle opportunità relative allo screening, ossia la possibilità di
mettere a disposizione delle persone test congiunti Covid19-HCV: un’iniziativa che la nostra associazione è stata
la prima a promuovere”.
“Con C come curabile vogliamo proseguire nel nostro impegno contro l’epatite C anche durante questa
pandemia – spiega Cristina Le Grazie, Direttore Medico di Gilead Sciences. La lotta all’infezione e gli sforzi per
raggiungere la sua eliminazione non possono arrestarsi ed è per questo che abbiamo scelto il canale digitale
che – in questo momento – permette di raggiungere fasce più ampie della popolazione e di parlare loro di
prevenzione e diagnosi. E’ solo però un primo passo cui ne seguiranno altri anche al di fuori dell’ambito
digitale”.
Informazioni su Gilead Sciences
Gilead Sciences è una società biofarmaceutica basata sulla ricerca e impegnata nella scoperta, sviluppo e
commercializzazione di farmaci innovativi per patologie molto gravi. Le aree terapeutiche sulle quali ci concentriamo
comprendono HIV/AIDS, malattie epatiche, ematologia e oncologia, malattie infiammatorie e respiratorie. Gilead è
presente da 20 anni in Italia e collabora attivamente con i partner istituzionali, scientifici, accademici, industriali e delle
comunità locali per sviluppare e rendere disponibili le terapie ai pazienti italiani.