Schistosomiasi, dal CNR arriva la notizia di una possibile cura

Ne soffrono circa 200 milioni di persone nelle zone piu’ povere del mondo e i suoi effetti sono cosi’ gravi e diffusi che la schistosomiasi e’ considerata seconda solo alla malaria tra le malattie parassitarie.
Una nuova speranza per la cura potrebbe essere data dall’oxamnichina.

“Sebbene il sequenziamento dell’intero genoma di Schistosoma mansoni abbia mostrato come esistessero almeno una dozzina di geni che rispondevano alle caratteristiche individuate, la scelta di quello coinvolto e’ stata possibile grazie a una collaborazione internazionale”, ha aggiunto.
Un’equipe di ricercatori americani, avvalendosi della mappatura genetica dello Schistosoma, e’ riuscita a “individuare inequivocabilmente nei nostri ceppi sensibili e resistenti, il singolo gene responsabile dell’attivazione del farmaco”. Questo e’ stato confermato tramite l’inibizione delle funzioni del gene con il meccanismo dell’interferenza dell’Rna. Inoltre, con l’ausilio della cristallografia a raggi X, sono stati determinati la struttura dell’enzima e mappato il sito a cui si lega l’oxamnichina. “Dati che suggeriscono un passo avanti per la cura della malattia – ha concluso il ricercatore – e che aprono la strada alla possibilita’ di disegnare razionalmente nuovi farmaci che siano in grado di legarsi anche all’enzima delle altre specie di Schistosoma, fornendo cosi’ una valida alternativa all’unico farmaco oggi utilizzato”.