Ipertensione resistente: la diagnosi è necessaria, rigorosa e accurata

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Un’accurata valutazione diagnostica potrebbe porre rimedio a molti casi di ipertensione resistente ai trattamenti. Ne sono convinti Franz Weber e Manfred Anlauf, medici rispettivamente della University Essen e del Zentralkrankenhaus Reinkenheide in Germania.


In un articolo pubblicato su Deutsches Aerzteblatt International, i medici hanno spiegato che spesso una diagnosi inadeguata e’ responsabile del cattivo funzionamento dei trattamenti contro l’elevata pressione sanguigna. Una persona con ipertensione su cinque non risponde alla terapia.   Il problema, quindi, e’ piu’ diffuso di quanto comunemente si pensa. E potrebbe essere risolvibile se i medici prendessero in considerazione alcuni fattori. Spesso i pazienti assumono altri farmaci che annullano l’effetto di quelli anti-ipertensivi. In questi casi il trattamento non riesce a controllare la pressione alta.

Tuttavia, secondo gli esperti, e’ un problema risolvibile adeguando il proprio regime terapeutico. Tra le cause dell’ipertensione resistente ai farmaci potrebbe esserci anche la dieta. La liquirizia, ad esempio, fa aumentare la pressione sanguigna. Se ne deduce, secondo i due medici tedeschi, che mangiare troppa liquirizia potrebbe annullare l’effetto della terapia anti-ipertensiva.

Allo stesso modo, i pazienti sensibili al sale possono soffrire di ipertensione se ne mangiano molto, anche se assumono i relativi farmaci. “Una valutazione diagnostica rigorosa – hanno concluso Weber e Anlauf – e’ la chiave per trattare con successo l’ipertensione”. Secondo gli esperti, utilizzando questo approccio quasi la meta’ dei casi classificati come ipertensione resistente al trattamento potrebbe essere trattata.

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