Nel corso del Congresso ECTRIMS 2016, Merck presenterà nuovi dati sulla sicurezza e sull’efficacia a lungo termine di Cladribina compresse e sui vantaggi del trattamento precoce con interferone beta-1a

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12 settembre 2016

Nel corso del Congresso ECTRIMS 2016, Merck presenterà nuovi dati sulla sicurezza e sull’efficacia a lungo termine di Cladribina compresse e sui vantaggi del trattamento precoce con interferone beta-1a

Darmstadt, Germania, 12 settembre 2016 – Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, annuncia che, nel corso del 32° Congresso dell’European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS) che si terrà a Londra dal 14 al 17 settembre, ha in programma importanti simposi e più di 30 presentazioni di dati clinici su Cladribina compresse, piccolo molecola di sintesi, orale in fase di sperimentazione per il trattamento della SM recidivante-remittente  (SMRR) e sul suo interferone beta-1a ad alto dosaggio e alta frequenza di somministrazione per le forme recidivanti di SM.merck

“Merck é impegnata nel migliorare la cura del paziente e nell’offrire soluzioni terapeutiche che aiutino a rispondere a bisogni medici non ancora soddisfatti delle persone con SM, concentrandosi sull’efficacia, il dosaggio, la durata e la sicurezza” – ha dichiarato Luciano Rossetti, Global Head of Research & Development per il business biopharma di Merck. “Merck è lieta di condividere ulteriori dati sul suo interferone beta-1a e su Cladribina compresse con la comunità scientifica in occasione del Congresso Ectrims di quest’anno”.

Sperimentazione su Cladribina compresse: presentazioni orali e poster su nuove analisi

Le presentazioni orali includono: un confronto tra lo studio CLARITY e l’estensione dello studio CLARITY, che ha esaminato la durata della risposta del risultato clinico di Cladribina compresse e i risultati dello studio SOLAR, che ha esaminato gli effetti dell’aggiunta di alte dosi di colecalciferolo (vitamina D3) alla terapia con interferone beta-1a per i pazienti con SMRR. Vi saranno poster che riporteranno dati clinici e di risonanza magnetica in pazienti trattati con Cladribina compresse o con interferone beta-1°, nonché “patient-reported outcomes” (effetti misurati direttamente dai pazienti) di pazienti trattati con l’interferone beta-1° di Merck.

Vi saranno poi presentazioni di studi di economia sanitaria che verteranno su temi importanti che riguardano i pazienti con SM, inclusi quelli relativi alla gravidanza.

Pazienti con Sclerosi Multipla: bisogni non ancora soddisfatti e aspetti real-world

Oltre alle presentazioni dei dati, il 14 settembre dalle 18.45 alle 19.45 presso la Hall A del Centro Congress ExCel, è in programma un Simposio Satellite sponsorizzato da Merck dal titolo “Reimagining the MS Treatment Journey”. Durante l’incontro, un panel di illustri esperti nell’ambito della SM discuterà dei bisogni ancora insoddisfatti nella cura della SM; si confronterà su come dovrebbe essere la terapia ideale per la SM ed infine esaminerà le attuali e le possibili future terapie.

Grant for Multiple Sclerosis Innovation (GMSI): i vincitori

Giovedì 15 settembre 2016, Merck terrà un simposio relativo all’annuale Multiple Sclerosis Innovations (GSMI) Awards giunto alla quarta edizione. Verrà assegnato fino a 1 milione di Euro a uno o più ricercatori per sostenere progetti finalizzati ad aumentare la conoscenza della SM a vantaggio dei pazienti. Il simposio si terrà dalle 19.30 alle 20.30 presso la South Gallery 10 del Centro Congressi ExCel.

Per maggiori informazioni sui dati che saranno presentati si prega di consultare il sito web ECTRIMS. Inoltre, durante il Congresso di quest’anno, sarà possibile visitare lo stand Merck per ulteriori informazioni sui programmi e sull’impegno dell’azienda nel migliorare la cura della SM.

Informazioni su Cladribrina compresse

Le compresse di Cladribina sono un pro-farmaco costituito da una piccola molecola di sintesi che agisce in modo selettivo sui linfociti, questi sono parte integrante del processo patologico della sclerosi multipla. Le compresse di Cladribina sono attualmente in fase di sperimentazione clinica e non sono approvate per il trattamento della sclerosi multipla negli Stati Uniti, in Canada ed in Europa.

Informazioni sull’interferone beta-1a

L’interferone beta-1a di Merck è un farmaco immunomodulante approvato per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla (SM), è simile alla proteina interferone beta prodotta dall’organismo. Non è stata ancora stabilita l’efficacia dell’interferone beta-1a nella sclerosi multipla cronica progressiva. Si ritiene che gli interferoni ß aiutino a ridurre l’infiammazione, anche se l’esatto meccanismo non è noto.

L’interferone beta-1a di Merck, approvato nel 1998 in Europa e nel 2002 negli USA, è registrato in oltre 90 paesi del mondo. E’ stato dimostrato che il medicinale ritarda la progressione della disabilità, riduce la frequenza delle recidive e, alla RMN, riduce l’attività e l’estensione delle lesioni[1].

L’interferone beta-1a di Merck può essere somministrato con l’autoiniettore elettronico RebiSmart (non approvato negli Stati Uniti), con la penna pre-riempita monouso RebiDose o, ancora, con Rebislide (non disponibile in Italia), penna ad iniezione manuale multidose. Può inoltre essere somministrato con l’autoiniettore Rebiject II o con iniezione manuale tramite siringhe pre-riempite pronte all’uso. Questi dispositivi per l’iniezione non sono approvati in tutte le nazioni.

Nel gennaio 2012, la Commissione Europea ha approvato l’estensione dell’indicazione dell’interferone beta-1a di Merck per i pazienti che hanno manifestato un singolo evento demielinizzante suggestivo di sclerosi multipla

Tale estensione dell’indicazione non è stata richiesta negli Stati Uniti.

L’interferone beta-1a di Merck deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con anamnesi di depressione, patologia epatica, anomalie della tiroide ed epilessia a carattere convulsivo. Gli effetti collaterali segnalati con maggior frequenza sono sintomi simil-influenzali, reazioni al sito d’iniezione, aumento degli enzimi epatici e anomalie delle cellule ematiche. I pazienti, in particolare quelli affetti da sintomi depressivi, patologie epilettiche o disturbi epatici, devono discutere il trattamento con questo medicinale con il proprio medico.

*Non è nota l’esatta correlazione tra i referti della RMN e lo stato clinico, presente o futuro, dei pazienti, compresa la progressione della disabilità.

L’interferone beta-1a di Merck è approvato negli Stati Uniti per le forme recidivanti di sclerosi multipla.

Informazioni sulla sclerosi multipla

La sclerosi multipla (SM) è una malattia infiammatoria del sistema nervoso centrale a decorso cronico; essa costituisce il più comune disturbo neurologico disabilitante d’origine non traumatica in giovani adulti. Si stima che, nel mondo, le persone affette da sclerosi multipla siano circa 2,3 milioni. Nonostante la sclerosi multipla sia caratterizzata da un’ampia varietà di sintomi, quelli osservati con maggiore frequenza includono disturbi focali, intorpidimento e formicolii agli arti, diminuzione della forza muscolare e disturbi della coordinazione. Le forme recidivanti di SM sono le più comuni.

Informazioni su Merck

Merck è un’azienda scientifica e tecnologica leader nei settori Healthcare, Life Science e Performance Materials. Circa 50.000 dipendenti operano per sviluppare tecnologie in grado di migliorare la vita – dalle terapie biofarmaceutiche per il trattamento del cancro e della sclerosi multipla a sistemi all’avanguardia per la ricerca scientifica e la produzione, ai cristalli liquidi per gli smartphone e i televisori LCD. Nel 2015 Merck ha generato vendite per 12,85 miliardi di Euro in 66 Paesi.

Fondata nel 1668, Merck è la società farmaceutica e chimica più antica al mondo. Ancora oggi, la famiglia fondatrice detiene la quota di maggioranza della Società. Merck (Darmstadt, Germania), detiene i diritti globali sul nome e marchio Merck. Le sole eccezioni sono costituite da Stati Uniti e Canada, dove la Società opera con le denominazioni EMD Serono, EMD Millipore e EMD Performance Materials.

[1] Non è nota l’esatta correlazione tra i referti della RMN e lo stato clinico, presente o futuro, dei pazienti, compresa la progressione della disabilità.

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