FECONDAZIONE: SOCIETA’ SCIENTIFICHE, TERAPIE PERSONALIZZATE

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Fecondazione: i primi 7 giorni

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Fecondazione: i primi 7 giorni

(AGI) – Roma, 2 giu. – Terapie personalizzate e di qualita’ per tutelare la salute e della donna e del nascituro: massimizzare quindi l’efficacia terapeutica e minimizzare rischi invasivita’ e reiterazione. Questi i punti principali del documento firmato da tutte le Societa’ Italiane di Medicina della Riproduzione a chiusura del Primo Congresso unificato svoltosi a Riccione dal 28 al 30 maggio, “per esprimere una posizione unitaria dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge 40 riguardante la Fecondazione assistita”.

Inoltre, personalizzazione del piano terapeutico per ogni paziente e per ogni coppia, definizione individualizzata del numero ottimale di embrioni necessario a ottenere la gravidanza, piu’ qualita’ che quantita’ mediante limitazione della crioconservazione embrionale al minimo indispensabile e, nel caso la coppia richieda la conoscenza dello stato di salute dell’embrione, possibilita’ di diagnosi genetica preimpianto con proibizione di esami a finalita’ eugenetica.


“La sentenza consente oggi di rendere la Legge 40 piu’ appropriata a cogliere le esigenze delle coppie infertili e le indicazioni della letteratura scientifica internazionale – si legge nel documento – Ed e’ essenziale che tutti gli operatori del settore e le societa’ scientifiche abbiano concordato un testo, che rappresenta una sintesi condivisa, identificando un percorso nuovo, nell’interesse della salute della donna”.

Il documento sottoscritto “risponde alla necessita’ di offrire alle coppie, ed in particolare alle donne, il massimo dell’efficacia terapeutica e il minimo dei rischi per la propria salute fisica e psichica, limitando l’invasivita’ e la reiterazione degli atti terapeutici”.

Il documento di consenso e’ stato firmato da Claudia Livi (Cecos Italia), da Vincenzo Gentile (presidente della Sia, Societa’ italiana Andrologia), da Guido Ragni, della SidR, Societa’ Italiana della Riproduzione, da Paolo Giovanni Artini della Sierr, Societa’ Italiana Embriologia Riproduzione e Ricerca, da Carlo Bulletti della Sifes-Mr, Societa’ Italiana Fertilita’ Sterilita’ e Medicina Riproduzione e da Mauro Costa della Sios, Societa’ Italiana Ospedaliera Sterilita’.

Infine nel documento si afferma che “i fattori che piu’ influiscono sul risultato della fecondazione sono eta’ della donna, qualita’ del liquido seminale, precedenti fallimenti e tipo di risposta dell’ovaio: in tutto il mondo le linee guida identifichino come priorita’ la personalizzazione e modulazione delle terapie, che tendono a limitare i parti multipli, senza compromettere l’efficacia della tecnica”.

E questo si puo’ ottenere soltanto trasferendo “in utero un numero limitato di embrioni, riducendo anche la quantita’ di embrioni crioconservati – chiarisce poi il testo – La tutela della salute dei nascituri passa attraverso la limitazione delle gravidanze multiple, causa di morbilita’ e mortalita’ materna e feto-neonatale”.

L’introduzione di queste misure puo’ consentire “un notevole contenimento della spesa sanitaria rappresentata per la maggior parte dall’assistenza ai prematuri da gravidanza multipla nonche’ dalla reiterazione dei trattamenti per molteplici cicli”, conclude il documento.

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