Vaginosi batterica: probiotici e antibiotici possono essere vincenti insieme

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Gardnerella

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I trattamenti antimicrobici per la vaginosi batterica sono efficaci, ma assumendo il lactobacillus affiancato alla terapia antibiotica a base di metronidazolo, viene incrementata l’efficacia rispetto al solo antibiotico, in accordo con una Revisione sistematica Cochrane. I ricercatori inoltre concludono che il lactobacillus intravaginale è efficace come il metronidazolo orale.

La vaginosi è un’infezione batterica molto comune. Solitamente per il trattamento di questo disturbo, si utilizzano antibiotici in gel o compresse, ma alcuni hanno spiacevoli effetti collaterali. La vaginosi comporta solitamente un lieve disturbo e può passare inosservato, anche se è associato ad un aumento del rischio di contrarre il virus dell’ HIV.



“Il trattamento della vaginosi batterica può aiutare a ridurre la sensibilità delle donne al virus dell’ HIV. Inoltre è importante, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, stabilire la forma di trattamento più efficace e appropriata – afferma il capo ricercatore Oynlola Oduyebo, del dipartimento di Microbiologia e Parassitologia dell’Università di Lagos, in Nigeria.

I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da 24 trial che coinvolgono 4422 persone. Gli antibiotici clindamicina e metronidazolo risolvono la vaginosi batterica in più del 90% dei casi in due o tre settimane, anche se esiste un alta percentuale di ricadute. Gli effetti collaterali del metronidazolo includono la nausea e un sapore metallico in bocca. Si tratta comunque dell’opzione più conveniente da utilizzare nei paesi in via di sviluppo. Lactobacillus probiotico somministrato in vagina insieme a metronidazolo è di significativa efficacia. Perossido d’idrogeno e la crema di triplo sulf….. non sono efficaci.

“Esiste una vasta gamma di buoni trattamenti per la vaginosi batterica, ma le possibili ricadute richiedono attenzione ed indicano che sono necessarie ulteriori ricerche di altri agenti i quali possono incrementare la loro efficacia – afferma Oduyebo – Inoltre abbiamo la necessità di capire il motivo per cui molte persone abbandonano gli studi clinici, di conseguenza alcuni effetti avversi non vengono riportati.”

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