Vaccino quadrivalente anti-HPV: per la SIGO ha una copertura efficace

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Alti tassi di copertura vaccinale, reale capacita’ di prevenire le patologie, estensione del diritto alla prevenzione per un numero piu’ alto di donne possibile. Il tutto unito all’impiego del vaccino piu’ completo in grado di proteggere le donne dalle malattie genitali correlate al Papillomavirus umano.

l'HPV warholizzato
l'HPV warholizzato
Questa in sintesi la formula vincente che il professor Joseph Monsonego, direttore dell’Institute of Cervix di Parigi ha espresso durante la lettura magistrale ‘Vaccinazione Hpv in Europa: presente e futuro’ che si e’ tenuta questa mattina nell’ambito dell’85esimo congresso della Societa’ italiana di ginecologia (Sigo) in corso a Bari fino a domani.
“Come ginecologo e presidente di una fondazione che si e’ prefissa l’obiettivo di sferrare una lotta serrata al cancro del collo dell’utero – spiega Monsonego, presidente della Fondazione internazionale ‘Women against cervical cancer (WACC) – ritengo che sia necessario proteggere le donne nella maniera piu’ completa possibile. A supportare questa mia affermazione ci sono i dati scientifici che continuano a confermarci come il vaccino quadrivalente anti Hpv sia in grado di prevenire realmente le patologie ottenendo dei benefici precoci e tangibili per la salute delle donne”. Oltre al cancro del collo dell’utero, patologia che ogni anno colpisce 3.500 donne in Italia e ne causa la morte di quasi la meta’, esistono altre patologie causate dall’Hpv la cui incidenza, mortalita’ e costi di cura hanno un impatto rilevante sia in termini economici sia sul benessere psico-fisico delle donne. Prendendo ad esempio i condilomi genitali, patologia Hpv correlata, i dati dimostrano quanto siano diffusi in Italia. Basti pensare che nella sola popolazione femminile con eta’ compresa tra i 14 e i 64 anni l’incidenza delle verruche genitali sia di 4,3 casi ogni 1.000 donne. Il dato emerge da uno studio italiano condotto da un team di ginecologi su un campione di 98.605 donne da cui e’ emerso che in Italia la prevalenza di condilomi sia di 120 mila casi ogni anno. “I condilomi genitali sono una delle conseguenze cliniche dell’infezione con i Papillomavirus umani. In particolare i tipi di Hpv 6 e 11 sono responsabili di circa il 90% dei casi in tutti il mondo. Questa patologia – spiega il professore Giorgio Vittori, autore dello studio e presidente della Societa’ italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) – ha un notevole impatto sulla popolazione italiana femminile sia dal punto di vista fisico che in termini di stress emotivo. Per questa ragione, la Sigo, insieme all’Istituto superiore di sanita’ sta portando avanti un’ulteriore ricerca prospettica con l’obiettivo di valutare accuratamente l’impatto dei condilomi genitali nella popolazione femminile italiana”.

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