Da Forli’ in avanti il tumore all’esofago si opera con il robot ‘chirurgico’

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Robot Da Vinci
Robot Da Vinci
Robot Da Vinci

Come negli Usa, anche in Italia, il tumore all’esofago verrà operato col robot chirurgico, garantendo al paziente un miglior decorso post-operatorio, senza alcuna riduzione della radicalità oncologica. A farlo sarà l’U.O. di Chirurgia Toracica dell’Ausl di Forlì, diretta dal dottor Davide Dell’Amore, pronta a praticare, grazie a una consolidata esperienza di chirurgia mini-invasiva toracica ed esofagea, l’esofagectomia robotica, recentissima evoluzione della tecnica toracoscopica e laparoscopica, ancor meno traumatica per il paziente.


Per apprendere tale tecnica, nei giorni scorsi, il dottor Marco Taurchini, dell’U.O. di Chirurgia Toracica dell’Ausl di Forlì, è volato a Los Angeles (California), dove ha effettuato uno stage di una settimana al City of Hope Hospital, nell’equipe del prof. Kemp Howard Kernstine, massima autorità nel settore.
«Il prof. Kernstine ha iniziato a operare il tumore all’esofago col robot chirurgico nel 2000 e, con una trentina di interventi all’attivo, è il chirurgo che ne vanta il maggior numero al mondo – spiega il dottor Taurchini – nel mio soggiorno, ho seguito di persona tali interventi, visto filmati, effettuato approfondimenti teorici. Ora, grazie alla disponibilità del robot chirurgico da Vinci nel nostro ospedale, siamo pronti a offrire anche ai nostri pazienti questa opportunità».
Per quanto non molto frequente, il tumore all’esofago richiede un trattamento chirurgico assai impattante. «Con le metodiche tradizionali sono necessari più accessi e l’operazione implica diverse incisioni: al collo, all’addome, al torace – rivela il dottor Taurchini – ne consegue un decorso post-operatorio complesso e spesso doloroso. In questi anni, si sono quindi cercate strade alternative, così da migliorare la qualità di vita dei malati». In questo senso, la chirurgia robotica ha aperto nuove frontiere. «Col robot, non serve più incidere il paziente – conferma il dott. Taurchini – è sufficiente praticare i fori in cui inserire gli strumenti chirurgici collegati ai bracci meccanici, con grande beneficio di chi viene operato e senza sacrificare la radicalità chirurgica».
L’esofagectomia robotica andrà ad aggiungersi al ventaglio di interventi effettuati dall’U.O. di Chirurgia Toracica col Da Vinci. «In due anni, abbiamo eseguito una trentina di operazioni di chirurgia toracica ed esofagea con tecnica robotica – illustra il dott. Taurchini – il nostro obiettivo è vedere quali sono al mondo le indicazioni più aggiornate e i trattamenti chirurgici più innovativi, così da importarli a Forlì». Il canale aperto col prof. Kernstine darà poi ulteriori frutti. «Abbiamo allacciato rapporti di collaborazione fra i due centri – spiega il dottor Taurchini – in previsione, ci sono anche riunioni comuni in videoconferenza».

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