Tumore alla mammella: più chiaro il ruolo dei geni circadiani

I ricercatori hanno rilevato che, nelle donne colpite dal tumore, il promotore di tale importante gene si presenta nella forma ipometilata al contrario di quanto riscontrato nelle donne non affette. La diminuita metilazione, modificazione chimica naturale che modula la quantità di proteine sintetizzate dalla cellula, comporta la sovraespressione di CLOCK nel tessuto tumorale, come per altro dimostrato dal team di ricerca. In particolare, in pazienti affette da tumore negativo per la presenza di recettori estro-progestinici, la forma più aggressiva di tumore alla mammella, i livelli di proteina riscontrati risultano ancora più elevati.
“Quale prossimo step, ci proponiamo ora di indagare se l’esposizione alla luce durante le ore notturne possa introdurre modificazioni epigenetiche come quelle osservate nel promotore di CLOCK. Ciò supporterebbe quindi un nuovo meccanismo attraverso cui l’ambiente, sovvertendo i ritmi circadiani, influenzerebbe il rischio di sviluppo del cancro al seno” commenta Yong Zhu, principal investigator della ricerca.