Nanotecnologie: vettori di sostanze chimiche ottenuti da virus ‘svuotati’: registrato il brevetto

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Cowpea mosaic virus
Per la prima volta, gli scienziati sono riusciti a produrre particelle vuote derivate da un virus delle piante e ne hanno fatto mezzo di trasporto di sostanze chimiche utili.

La superficie esterna di questi nano-contenitori  potrebbe essere rivestita dalle molecole guida  necessarie nel corpo, prima che il carico chimico venga scaricato, per far beneficiare del suo effetto le cellule malate. I contenitori sono particelle del Cowpea mosaic virus, che è ideale per la progettazione di biomateriale su scala nanometrica.

“Questa è una boccata di ossigeno per tutte le tecnologie basate sul Cowpea mosaic virus”, spiega il professor Giorgio Lomonossoff del John Innes Centre, uno degli autori dell’ articolo pubblicato nella rivista scientifica specializzata nanotecnologie, SMALL.

Gli scienziati hanno già cercato di svuotare le particelle del virus del loro materiale genetico mediante irradiazione o trattamento chimico. Sebbene il successo nel rendere non infettivi i vettori era stato pieno,, questi metodi non riuscivano a svuotare completamente le particelle.

Scienziati del John Innes Centre, finanziato dal BBSRC e il John Innes Foundation, hanno scoperto di poter assemblare le particelle vuote dai loro precursori inettati nelle piante e quindi, una volta estratti, inserire le sostanze chimiche specifiche al loro interno. Gli scienziati del JIC erano in precedenza riusciti a rivestire la superficie delle particelle del virus con le molecole utili.

“Ma ora siamo in grado di caricare anche l’interno, creando contenitori di prodotti chimici”, spiega l’autore il dottor Dave Evans.

“Questo porta un grande cambiamento per tutta la tecnologia e apre nuovi campi di ricerca”, spiega il prof Lomonossoff. “Noi non sappiamo realmente tutti i potenziali applicativi ancora perché tali particelle non hanno una storia, non sono mai state ottenute in passato”.

Una applicazione potrebbe essere nel trattamento del cancro. Le Integrine sono molecole che appaiono sulle cellule tumorali. Le particelle del virus potrebbe essere rivestito esternamente con peptidi che si legano alle integrine. Le particelle cercherebbero selettivamente le cellule tumorali con l’esclusione delle cellule sane. Una volta legata alla cellula tumorale, le particelle del virus iniettano un agente anti-cancro che è stato realizzato come carico interno.

Alcuni degli attuali farmaci danneggiano anche le cellule sane, per arrivare alle cellule malate, con conseguente perdita di capelli e altri effetti collaterali. Questa tecnologia potrebbe produrre il farmaco in modo più mirato.

“Il potenziale per lo sviluppo del Cowpea mosaic virus come un agente specializzato nella consegna della terapia alla cellula malata è ormai una realtà”, spiega Evans.

Le particelle virali vuote, il loro uso, e le procedure con cui esse sono state prodotte, sono ormai brevetto depositato. La gestione dei brevetti e la commercializzazione della tecnologia viene gestita dalla PBL.

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