Grazie a un approccio multidisciplinare, Yves Barral, del Dipartimento di biologia dell’ETH di Zurigo, con la collaborazione degli informatici Gina Cannarozzi e Gaston Gonnet, del dipartimento di informatica dello stesso istituto hanno scoperto un sottocodice genetico, a cui è deputato un compito nell’espressione genica.

Com’è noto, negli organismi viventi le proteine necessarie alla vita vengono codificate a partire dall’informazione codificata nel DNA, una lunga sequenza di nucleotidi identica in ogni cellula. Nel processo di traduzione, a ogni tripletta di nucleotidi – o codone – corrisponde un amminoacido, il mattone elementare per la sintesi proteica.

Secondo quanto riferito in un articolo pubblicato sulla rivista Cell ora i ricercatori dell’ETH hanno identificato un sottocodice che determina con quale tasso deve essere prodotta una certa proteina. Queste nuove informazioni hanno molte implicazioni interessanti: in primo luogo, consentono una nuova comprensione del complesso macchinario biochimico di traduzione genica, oltre a ciò rendono possibile leggere l’informazione sull’espressione genica direttamente dalle sequenze genomiche, mentre finora tale informazione poteva essere ottenuta solo con approcci sperimentali complessi e costosi come i microarray.

“Una cellula deve rispondere molto velocemente a eventi improvvisi diversi, da un danno al DNA a un potente avvelenamento da arsenico. Il nuovo sottocodice permette di sapere quali geni sono attivati subito dopo questi eventi e quali in modo più indiretto. Un vantaggio di questo studio è che è possibile ottenere questa informazione solo dall’analisi della sequenza genica”, ha commentato Gina Cannarozzi.

Oltre a ciò, il sotto-codice fornisce mostra nuovi particolari dei processi molecolari che avvengono all’interno dei ribosomi, gli organuli in cui avviene la sintesi delle proteine. Tutti i dati finora a disposione indicano che i ribosomi riciclano il tRNA al fine di ottimizzare la velocità di sintesi delle proteine.

La scoperta di questo nuovo modo di regolare la traduzione potrebbe aprire la strada alla produzione di nuovi agenti terapeutici e di reagenti per la ricerca.

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