Infiammazione silente presente nel sangue la causa scatenante l’obesita’

”Conosciamo l’infiammazione che deriva da traumi o infezioni virali o parassitarie – ha spiegato lo scienziato – ma crediamo che ne esista una silente, subdola, una tempesta perfetta conseguente ad una dieta sbagliata e sbilanciata.
In particolare esistono tre fattori determinanti: l’aumento del consumo di carboidrati raffinati ad alto indice glicemico, l’aumento nella dieta di acidi grassi omega 6 (lineleico e acido arachidonico) che sono pro-infiammatori e la diminuzione degli acidi grassi omega 3 (EPA) considerati buoni protettori”. Secondo gli studi recenti di Rizzo riportati da Ricordi e Barry Sears (inventore della dieta a zone) in un gruppo di giovani italiani al di sotto dei 20 anni seguiti come campione, il rapporto tra acidi grassi proinfiammatori rispetto ai grassi protettivi nel sangue raggiunge livelli superiori al 18%, simili a quelli di pazienti con diabete, quando dovrebbero essere sotto il 5%. ”Se dunque aumenta l’indice di infiammazione nel sangue nei giovani ma anche nei bambini – spiega Ricordi – ci si si predispone a malattie cronico degenerative anche di tipo neurologico. E se questa e’ la situazione odierna figuriamoci cosa accadra’ domani”. La ‘colpa’, secondo Ricordi, va ricercata anche nella ‘bastardizzazione’ della dieta mediterranea che a volte sostituisce elementi cardine come l’olio d’oliva con oli raffinati a basso costo e ricchissimi di acido arachidonico (dal 50% al 75% in confronto all’olio d’oliva che ne contiene meno del 10%).