FDA dice si al nuovo test per la stima di rischio di cancro alle ovaie

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Approvato dalla Food and Drug Administration (Fda), l’organo governativo statunitense per il controllo dei farmaci, un nuovo test per la stima di rischio di cancro alle ovaie. Il nuovo metodo utilizza una combinazione di analisi del sangue per le proteine HE4 e CA125 e un algoritmo chiamato Risk of Ovarian Malignancy Algorithm (ROMA).

I ricercatori hanno mostrato che l’esame dei livelli di HE4 e CA125 presenta la maggiore accuratezza finora raggiunta nella determinazione del rischio di cancro alle ovaie in donne in pre e post menopausa che presentano una massa pelvica. Il nuovo sistema e’ stato sviluppato nell’ambito del Program in Women’s Oncology del Women & Infants Hospital di Rhode Island. “Usando questo nuovo sistema, aumentiamo notevolmente le nostre probabilita’ di individuare le donne a rischio di cancro alle ovaie, soprattutto quando presentano una cisti o una massa ovarica”, ha spiegato Richard Moore, che ha guidato lo studio.

Finora le proteine CA125 e HE4 sono state indipendentemente collegate al cancro alle ovaie, ma separatamente non potevano condurre a una stima sicura del rischio che riguardasse tutti i tipi di cancro alle ovaie. Combinando i risultati delle analisi del sangue con il ROMA, i dottori saranno in grado, nelle donne che presentano masse pelviche, di identificare le situazioni a piu’ alto rischio di malignita’. Il cancro alle ovaie e’ considerato da sempre un killer silenzioso per la difficolta’ con cui vengono diagnosticati i sintomi che sono spesso confusi con quelli di condizioni non cancerose. I tre quarti dei tumori alle ovaie sono diagnosticati quando ormai la malattia e’ nello stadio avanzato, ed e’ difficile da trattare. L’approvazione del metodo ROMA e’ giunta in seguito a un trial che ha coinvolto 472 donne con massa pelvica per le quali era stata programmata la rimozione chirurgica. Ben il 95 per cento dei tumori epiteliali alle ovaie e’ stato classificato correttamente ad alto rischio. I ricercatori hanno presentato i loro risultati all’annuale meeting della Society of Gynecologic Oncologists e sono stati pubblicati sulla rivista Obstetrics and Gynecology.

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