Nuovi modi di contrastare la cheratosi attinica

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Un gel a base di ingenolo mebutato si è rivelato capace di ridurre il tempo necessario per curare questa malattia
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MILANO – Per contrastare la cheratosi attinica, una frequente forma precancerosa di un particolare tipo di tumore della pelle (il carcinoma epidermoide), scende in campo una nuova arma. Si tratta di un gel a base di ingenolo mebutato, da poco approvato dalla Food and Drug Administration (l’ente statunitense per il controllo dei medicinali). Il nuovo preparato, come si legge in un articolo pubblicato di recente sul New England Journal of Medicine, è in grado di ridurre in modo significativo il tempo necessario per curare questa condizione.

CHERATOSI ATTINICA – Anche se il nome cheratosi attinica è poco familiare, il suo aspetto è molto conosciuto: questa condizione si presenta con piccoli rigonfiamenti squamosi o ricoperti da croste che si manifestano sulla superficie della pelle come risultato di un’esposizione a lungo termine ai raggi solari. Le squame hanno un colore variabile (chiaro, scuro, marrone, rosa, ecc.) sono indurite, secche e ruvide e spesso sono rilevabili più al tatto che alla vista.


A volte queste piccole lesioni cutanee possono causare prurito o una sensazione di pizzicore. «La cheratosi attinica è una forma precancerosa dovuta all’accumulo di mutazioni nelle cellule dell’epidermide in seguito all’esposizione cronica alla luce salare – riferisce Giuseppe Monfrecola, professore ordinario di dermatologia all’Università Federico II di Napoli -. Tutti coloro che si espongono al sole corrono quindi il rischio di svilupparne una o più, soprattutto se presentano un fototipo chiaro (capelli rossi o biondi, pelle chiara, lentiggini). Se curata in modo adeguato, la cheratosi attinica può essere eliminata senza che si trasformi in tumore, in particolare nel carcinoma epidermoide. Di solito questo tipo di cancro non costituisce una minaccia per la vita, a patto che non venga sottovalutato, ma curato adeguatamente. Il primo passo per una cura adeguata è rappresentato dalla fotoprotezione: se non si protegge la pelle dall’esposizione solare, il rischio è che le mutazioni alla base della cheratosi attinica continuino ad accumularsi». In altre parole non ha molto senso togliere le cheratosi se non ci protegge dal rischio che se ne formino altre.

IL NUOVO FARMACO – Nello studio condotto per valutare l’efficacia del nuovo preparato sono stati presi in considerazione quasi mille pazienti: metà trattati con ingenolo mebutato, mentre i rimanenti hanno costituito il gruppo di controllo (placebo). I pazienti considerati avevano almeno 18 anni e presentavano tra 4 e 8 lesioni tipiche, visibili all’interno di un campo di 25 centimetri quadrati su viso, cuoio capelluto, tronco o sulle estremità. Le lesioni sul viso o del cuoio capelluto sono state trattate per 3 giorni consecutivi con un preparato allo 0,015%, mentre quelle sul tronco o sulle estremità per 2 giorni consecutivi con un preparato allo 0,05%. I ricercatori hanno quindi valutato i risultati ottenuti a distanza di 57 giorni dal trattamento. La completa eliminazione delle cheratosi attiniche nelle zone di volto e cuoio capelluto trattate è stata ottenuta nel 42,2% dei casi nel gruppo di trattamento contro il 3,7% nel gruppo di controllo. Risultati simili sono stati ottenuti anche nel trattamento delle lesioni nelle altre parti del corpo. Non solo, in più del 75% dei pazienti trattati con il nuovo gel è stata osservata una riduzione nel numero delle lesioni, che invece non si è avuta in nessuno dei controlli e, a distanza di un anno dal trattamento, in oltre l’85% dei pazienti trattati non si sono riformate nuove lesioni. «L’ingenolo mebutato sembrerebbe agire stimolando la risposta immunitaria contro le cellule danneggiate e contrastando l’infiammazione con il pregio di portare a buoni risultati in tempi rapidi – commenta l’esperto -. Non sappiamo ancora quando il nuovo farmaco arriverà anche in Italia, ma in un prossimo futuro potremo probabilmente contare anche noi su un nuovo strumento che andrà ad arricchire l’armamentario oggi disponibile per combattere la cheratosi attinica».

LE CURE DISPONIBILI – Attualmente esistono molti metodi efficaci per eliminare la cheratosi attinica, ognuno coi suoi pregi e i suoi difetti. «La scelta del rimedio più adatto nel singolo caso va sempre valutata insieme allo specialista – fa notare Monfrecola -. Se sono presenti una o due cheratosi la forma più comune di trattamento è rappresentata dalla crioterapia: sulle escrescenze viene applicato dell’azoto liquido con un erogatore spray o per mezzo di applicatori con la punta in cotone in modo da congelarle. Un altro trattamento molto diffuso è l’applicazione di un gel a base di un antinfiammatorio (diclofenac) sulle lesioni che, però, richiede tempi lunghi per giungere a risultati. Una tecnica moderna e molto valida è, infine, la terapia fotodinamica: consiste nell’applicazione sulle lesioni di una particolare sostanza che poi viene attivata con una luce di elevata intensità. Il trattamento distrugge selettivamente le cheratosi attiniche (comprese quelle più piccole e non visibile a occhio nudo) con pochissimi danni alla pelle sana circostante».
Insomma le armi per combattere la cheratosi attinica non mancano, l’importante è non sottovalutarla (ma curarla in modo adeguato) ed evitarne l’espansione prendendo le giuste precauzioni quando ci si espone al sole.
Corriere.it

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