Dieta: parametro calorie obsoleto, adesso è la qualità degli alimenti il nuovo indicatore

Una bella notizia in prossimita’ delle feste natalizie arriva dal 7° congresso regionale della Societa’ italiana dell’obesita’ (SIO), che si svolge oggi a Roma presso il dipartimento di scienza odontostomatologiche e maxillo-facciali dell’universita’ Sapienza: La qualita’ di cio’ che si mangia conta piu’ del numero delle calorie, per mantenersi snelli.
Dopo il conto calorico e l’ ‘indice di massa corporea’ o Bmi, nasce cosi’ l”indice di qualita’ della dieta’, IQD, un nuovo rapporto che permette agli specialisti di individuare se i cibi che si mangiano faranno o no ingrassare, a prescindere dalle calorie. Con 2.000 calorie al giorno si puo’ essere obesi oppure magri. La conta energetica dei singoli nutrienti nel piatto non basta.

“A parita’ di calorie assunte ogni giorno da vegani, vegetariani che includono latte e uova, magri onnivori e obesi onnivori si evidenziano pesi decisamente differenti – sottolinea Andrea Lenzi, ordinario di endocrinologia e direttore della sezione di fisiopatologia medica e endocrinologia al dipartimento di medicina sperimentale della Sapienza. – Non e’ solo l’introito calorico a determinare lo sviluppo dell’obesita’ e del sovrappeso ma come si costruisce il menu’, bilanciando i cibi contenenti grassi saturi o glucidi con le fibre. In linea con i dettami della dieta mediterranea, i piatti privi di fibre e verdure e ricchi di grassi saturi, in particolare le carni rosse, non solo fanno ingrassare ma facilitano lo sviluppo di malattie correlate all’obesita'”.