“Young Against Pain”: 30, giovani e italiani. Sono il futuro della ricerca nel campo del dolore

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Sono 30 ricercatori al di sotto dei 40 anni d’età, che per il valore dei propri studi diventano oggi un punto di riferimento per la ricerca italiana in terapia del dolore, dalla Fase I alla Fase IV. Avranno la possibilità di accedere a finanziamenti per nuove ricerche, grazie a collegamenti interdisciplinari all’estero, e avranno l’opportunità di collaborare con uno dei membri dello Scientific Board del Progetto YAP. Potranno così contribuire a creare, a loro volta, nuova cultura per la gestione del dolore.

 

La giuria del Progetto YAP ha selezionato i 30 vincitori scegliendone 10 per ciascuna delle tre categorie individuate dal bando: medici anestesisti, medici non anestesisti e ricercatori di base. Per quest’ultima categoria la prima classificata è risultata Valentina Alda Carozzi dell’Università di Milano Bicocca, con uno studio sui meccanismi e le strategie di gestione della neuropatia periferica e del dolore neuropatico indotti da un particolare farmaco chemioterapico. Il vincitore della categoria “medici non anestesisti” è risultato Carlo Cacciatori, dell’Università di Verona, con uno studio sulla variabilità dei profili sensori nel trattamento con patch ad alta concentrazione di capsaicina, variabilità rilevata sui pazienti attraverso risonanza magnetica funzionale. Per la categoria “medici anestesisti”, infine, si è aggiudicato il primo posto Maurizio Marchesini, dell’A.O. “Mellino Mellini” di Chiari, in provincia di Brescia, con uno studio clinico randomizzato per la valutazione della variazioni bioumorali del liquor cefalorachidiano nel dolore acuto postoperatorio, e sulla correlazione di queste variazioni con lo sviluppo di dolore persistente.

I vincitori delle tre categorie sono stati premiati con l’iscrizione, compreso viaggio e soggiorno, al prossimo congresso mondiale IASP, che si terrà a Buenos Aires, in Argentina, dal 6 all’11 ottobre 2014, e nel 2015 potranno partecipare all’attività di ricerca dell’Università di Parma, sia nell’ambito dei progetti attualmente in essere, sia con il proprio progetto di ricerca. Per il resto, tutte le opportunità del Progetto YAP riguardano i 30 vincitori senza alcuna differenziazione: tutti saranno inseriti in un network internazionale per poter accedere a grant nazionali ed esteri, avranno la possibilità di partecipare a corsi specifici di metodologia di ricerca e avranno l’opportunità di collaborare con alcuni dei centri di ricerca italiani e stranieri più attivi nel campo del dolore.

 

Il primo grande successo di questa iniziativa è stata la risposta dei giovani ricercatori, ai quali il Progetto YAP era completamente dedicato – ha detto il coordinatore del Comitato scientifico dello YAP, Massimo Allegri, del Dipartimento di Scienze Cliniche Chirurgiche Diagnostiche e Pediatriche dell’Università di Pavia, Terapia del dolore Fondazione IRCCS Policlinico S. Matteo, nonché responsabile scientifico del Simpar –. Abbiamo ricevuto un numero assolutamente inatteso di candidature, e tutte di ottimo livello scientifico. Ciò rivela l’esistenza, nel nostro Paese, di un tessuto culturale e scientifico ricco e vivace nel campo del dolore, per di più animato da ricercatori giovani, ai quali non manca il desiderio di mettersi in gioco e di partecipare da protagonisti, a livello internazionale, allo sviluppo delle conoscenze mediche e farmacologiche per la cura del dolore. C’è poi una buona notizia, particolarmente gradita in questo periodo: la sensibilità mostrata dall’industria farmaceutica nel sostegno di una ricerca d’avanguardia. Infine il mio augurio personale: che i 30 ‘giovani contro il dolore’ riescano a vincere la sfida che hanno già implicitamente raccolto, con la propria candidatura e il proprio successo nel Progetto YAP, e riescano a costituire, assieme al board scientifico d’eccellenza che li ha selezionati, un network forte a livello mondiale, capace di intercettare non solo i finanziamenti, ma anche le suggestioni e gli spunti scientifici che giungeranno a questi ragazzi da un rapporto di osmosi con la ricerca d’avanguardia nell’area del dolore”.

Un augurio ai vincitori del Progetto YAP al quale si è unito Thilo Stadler, Regional General Manger Sud Europa di Grünenthal, azienda farmaceutica focalizzata esclusivamente sulla cura del dolore: “Un augurio e un incoraggiamento all’ottimismo – ha detto Stadler – radicati nel talento dei 30 ricercatori che si sono aggiudicati il premio, e che si estende a tutti coloro che sono coinvolti nella lotta alla sofferenza inutile, dai professionisti della salute ai pubblici decisori, fino a quanti operano nell’industria del farmaco: dai successi scientifici di questi giovani, che la nostra azienda ha sentito la responsabilità di sostenere con convinzione, dipende infatti l’efficacia di tutti i nostri sforzi futuri. Ritengo che con questo auspicio stiamo celebrando al meglio il quarto anniversario della Legge 38 contro il dolore: un complesso normativo eccellente, il cui sviluppo e la cui concreta attuazione sono rimessi anche alle capacità d’innovare e rendere più efficaci le terapie del futuro”.

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