Cure palliative: al nuovo Hospice Sacra Famiglia di Inzago i volontari fanno la differenza

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cure_palliativeUn attento lavoro d’équipe e il prezioso contributo dei volontari, disponibili a garantire una presenza anche durante le ore notturne. Questi i principali punti di forza dell’Hospice Sacra Famiglia di Inzago che, dopo i primi mesi di vita, sta rispondendo con impegno e dedizione alle esigenze di cura dell’Est Milanese. Roberta Grisetti, oncologa, palliativista, medico responsabile dell’Hospice: “Obiettivo fondamentale del nostro operato è far sentire ciascun paziente ‘persona’ fino alla fine”.

Inzago (MI), 24 aprile – É attivo da circa 4 mesi e ha già seguito 34 pazienti, con una degenza media di 15 giorni. L’Hospice Sacra Famiglia di Inzago, nato come risposta a un bisogno del territorio – Regione Lombardia ha identificato nell’area di competenza dell’ASL Milano 2 la necessità di 9 posti letto hospice –, è oggi un punto di riferimento nel panorama assistenziale dell’Est Milanese. Prendendo in carico malati sia oncologici, sia affetti da altre patologie con i requisiti per essere assistiti in cure palliative, la struttura accoglie i pazienti e le loro famiglie in un percorso di cura che tiene conto non solo dell’aspetto clinico, ma anche di quelli culturali, sociali e religiosi. Un contributo fondamentale è quello dei volontari che, inseriti a fianco delle altre figure professionali, possono operare nelle 24 ore, garantendo una presenza notturna accanto al malato terminale qualora, per vari motivi, non abbia i propri cari presenti ed esprima il desiderio di avere vicino qualcuno durante la notte o quando l’équipe lo ritiene utile.

L’Hospice si trova all’interno di una struttura nella quale già opera dal 2009 una RSD di cui Sacra Famiglia è l’Ente Gestore, che ospita 40 persone affette da malattie neurologiche degenerative (sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica), esiti di eventi cerebrovascolari, mielolesi. “Sacra Famiglia si è impegnata in questo nuovo progetto per dare risposta a un bisogno sociale emergente, rivolgendo la propria attività anche a situazioni di fragilità rappresentate dal malato terminale”, dichiara Roberta Grisetti, oncologa, palliativista, medico responsabile Hospice Sacra Famiglia e RSD Simona Sorge – Fondazione Sacra Famiglia Filiale di Inzago. “Tratto distintivo del nostro Hospice è innanzitutto un attento lavoro d’équipe, per garantire un’assistenza focalizzata sull’unicità della persona, che ponga particolare attenzione al soddisfacimento dei suoi bisogni. Altro punto di forza è l’attività dei volontari, alcuni dei quali si sono resi disponibili a garantire una presenza durante le ore notturne per situazioni particolari”.

“Obiettivo fondamentale del nostro operato – prosegue Grisetti – è quello di far sentire ciascun paziente ‘persona’ fino alla fine. Cerchiamo, infatti, di coinvolgere il malato e la sua famiglia nella scelta del percorso di cura da intraprendere, rispettandone il volere e i tempi. Un’attenzione particolare è poi dedicata alla qualità di vita, agli aspetti psicologici ed emotivi. Ad esempio, dal momento che nella nostra RSD viene effettuata, già da tempo, onoterapia e pet therapy, abbiamo fatto una prova anche in Hospice con ottimi riscontri e ci stiamo organizzando per poter strutturare in modo permanente questa attività”.

Presso l’Hospice operano: un medico responsabile (condiviso con la RSD), due medici palliativisti, un coordinatore infermieristico (condiviso con la RSD), una psicologa, un ministro di culto, sei  infermieri, due operatori socio-sanitari, dodici volontari. Trattandosi di un’esperienza nuova, sia per Sacra Famiglia, sia per il gruppo di lavoro, sono stati organizzati degli incontri preliminari per formare l’équipe ad un “modus operandi” comune e condiviso. Questo ha permesso che tutte le figure operanti in hospice, volontari inclusi, avessero un approccio omogeneo al paziente e sapessero operare in squadra.

In particolare, il volontariato in hospice ricopre un ruolo importante per il malato e per la sua famiglia, pertanto non può essere svolto senza una particolare preparazione e una specifica selezione. Sacra Famiglia ha quindi organizzato un corso di formazione, articolato in una serie di incontri, che ha coinvolto tra i docenti le figure del medico, dello psicologo e del ministro di culto. Il corso – in linea con i principi del curriculum di base dei volontari operanti nelle Cure Palliative, indicato dalla Federazione nazionale di Cure Palliative, ha suscitato un grande interesse sul territorio. Vi hanno preso parte attivamente oltre 70 persone, 15 delle quali al termine del percorso formativo hanno chiesto di poter essere selezionati come volontari per l’Hospice di Inzago.

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