Ricerca italiana porta alla scoperta della molecola chiave del sistema immunitario

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Cellule dendridiche

Cellule dendridiche
Cellule dendridiche

In una molecola è racchiuso il segreto del nostro sistema immunitario. Una ricerca tutta italiana, dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha scoperto che la molecola CD14 regola la vita delle cellule-sentinella del nostro organismo.
Dallo studio, durato quattro anni e che sarà pubblicato su ‘Nature’, sono attesi benefici anche nella produzione di vaccini antitumorali. “Il nostro organismo si difende dalle infezioni batteriche attraverso le cellule del sistema immunitario. Tutte le risposte contro i patogeni sono indotte e regolate dalle cellule dendritiche. Poiché questi leucociti controllano i principali processi di attivazione del sistema immunitario – ricorda l’ateneo in una nota – la regolazione del loro ciclo vitale è di fondamentale importanza”. Una morte precoce delle cellule dendritiche provoca, infatti, risposte insufficienti, mentre una loro attivazione troppo prolungata porta a gravi scompensi nell’attività del sistema immunitario stesso.

Sinora si ignorava il ruolo che un’importante molecola, la proteina CD14, avesse in questo delicato meccanismo. Lo studio milanese, al quale hanno partecipato il dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano-Bicocca, e finanziato dalla Comunità Europea con il progetto Encite, da Airc e dallo stesso ateneo con l’acquisto di importanti attrezzature per l’imaging cellulare, ha definito una nuova funzione per la molecola.


Scoprendo in che modo regola il ciclo vitale delle cellule dendritiche. La CD14, prodotta naturalmente da ogni organismo, “regolando la sopravvivenza delle cellule dendritiche che attivano la risposta contro le infezioni, determina quanto lunga e quindi quanto efficace sarà la risposta immunitaria naturale dell’organismo”. Dalla ricerca sono attesi benefici anche nella produzione di vaccini antitumorali.

Questo tipo di vaccini, infatti, non è risultato sempre pienamente efficace. Si poterebbe migliorare l’efficacia di quelli già esistenti o di futura generazione proprio interferendo con l’attivazione della proteina ‘nel mirino’ dei ricercatori milanesi. “La nostra ricerca ci ha permesso di comprendere come alcune cellule del nostro organismo, tramite la proteina CD14, rispondano alle infezioni batteriche e diano inizio a tutta la risposta immunitaria – sottolinea Francesca Granucci, docente di patologia generale e coordinatrice della ricerca – Lo studio offre, quindi, nuove importanti possibilità di intervento per migliorare la risposta immunitaria e per produrre vaccini, sia profilattici che terapeutici, più efficaci”.

Ogni vaccino contiene una componente adiuvante, che ha il ruolo di aiutare lo sviluppo di una risposta immune precoce, intensa e di lunga durata. La scoperta che la morte delle cellule dendritiche è indotta attraverso la proteina CD14 permetterà in futuro di individuare sostanze in grado di interferire con questa funzione.

Inoltre, dato il coinvolgimento della molecola in molte malattie, comprese la sepsi e lo scompenso cardiaco, questo studio apre nuove strade per lo sviluppo di trattamenti innovativi che interferiscano specificamente con il funzionamento di questa molecola.


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