I sintomi della tricotillomania alleviati da un amminoacido

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L’assunzione di acetilcisteina sembra in grado di ridurre i sintomi della tricotillomania, il comportamento compulsivo che porta a strapparsi i capelli

L’assunzione di acetilcisteina, un comune amminoacido con azione antiossidante, dalle ben note proprietà mucolitiche e utile nell’intossicazione da paracetamolo, sembra in grado di ridurre i sintomi della tricotillomania, il comportamento compulsivo che porta chi ne soffre a strapparsi i capelli: la scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori dell’ University of Minnesota School of Medicine che ne parlano in un articolo sugli “Archives of General Psychiatry”.

“La tricotillomania è caratterizza dai seguenti criteri diagnostici: l’estirpazione ricorrente di singoli capelli o di piccole ciocche, che esita in una notevole perdita di capelli; un forte aumento della tensione prima dello strappo o durante il tentativo di resistere all’impulso; il rilassamento, la gratificazione o il piacere una volta strappato il capello”, scrivono gli autori. “I problemi psicosociali sono piuttosto comuni in chi soffre di tricotillomania, e comprendono una qualità della vita significativamente ridotta, una riduzione della produttività lavorativa e una funzionalità sociale disturbata.”


Il nuovo studio è importante in quanto è uno dei primi che prende in considerazione la modulazione dei livelli cerebrali di glutammato – un neurotrasmettitore coinvolto nei processi di eccitazione dei neuroni – in vista di ridurre questo comportamento, invece di quelli della serotonina, il neuromediatore su cui agiscono i farmaci attualmente utilizzati nei disturbi compulsivi.

Già studi precedenti avevano indicato che l’acetilcisteina interferisce con il sistema glutammatergico cerebrale; ora Jon E. Grant e colleghi lo hanno dimostrato in uno studio controllato in doppio cieco su 50 pazienti, alla metà dei quali sono stati somministrati da 1200 e 2400 milligrammi di acetilcisteina al giorno per 12 settimane. Al termine di questo periodo, “il 56 per cento dei pazienti trattati con acetilcisteina era migliorato molto, contro il 16 per cento di quelli che avevano ricevuto un placebo”.

L’entità del miglioramento è stata superiore a quella che si ottiene con altri farmaci o con la terapia cognitivo-comportamentale, da sola o unita al supporto farmacologico, suggerendo l’opportunità di intraprendere studi che esaminino la possibilità di terapie che agiscano sul sistema del glutammato per un più ampio spettro di disturbi compulsivi.

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