Tumori al seno: Anticorpi armati contro cellule maligne

Anche gli effetti collaterali sono decisamente inferiori rispetto a quelli causati dal trattamento tradizionale con l’anticorpo e chemioterapia. Per esempio l’alopecia si e’ ridotta dal 45% al 2%, cosi’ come la neutropenia e la diarrea”. “Si apre una nuova era su due fronti – conferma Marco Venturini, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) -. Da un lato, abbiamo a disposizione un’arma rivoluzionaria da utilizzare nel tumore del seno HER2 positivo. Dall’altro T-DM1 e’ un esempio efficace di quella che viene definita veicolazione specifica della chemioterapia alle cellule bersaglio”. In Italia, circa 40mila donne ogni anno sono colpite da tumore della mammella, che risulta cosi’ il secondo carcinoma piu’ diffuso e ancora il primo per mortalita’ nel sesso femminile sotto i 55 anni.
L’avvento delle terapie target, unito alla diffusione degli screening e al miglioramento delle tecnologie per la diagnosi, ha modificato in questi anni lo scenario della lotta alla patologia. Tra i protagonisti del cambiamento gli anticorpi monoclonali, che hanno la capacita’ di colpire con precisione le cellule malate senza danneggiare quelle sane. “Oggi – continua Gianni – assistiamo a un’ulteriore rivoluzione con strumenti ancora piu’ potenti, i cosiddetti anticorpi armati, di cui T-DM1 rappresenta il capostipite che giunge dopo 30 anni di tentativi falliti”. Lo studio presentato all’ESMO e’ il primo lavoro randomizzato di fase II condotto su 137 pazienti colpite da tumore del seno metastatico HER2 positivo precedentemente non trattate che ha confrontato T-DM1 con l’attuale standard terapeutico.