Mieloma multiplo: suggerimenti di trattamento arrivano dalla completa mappatura del genoma

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Perché un tumore risponde a un farmaco soltanto in alcuni pazienti? E perché poi spesso ritorna, ma facendosi resistente al farmaco che in precedenza aveva avuto successo? Questi interrogativi rimangono tuttora irrisolti, ma il completamento del profilo genomico del mieloma multiplo promette di gettare nuova luce su questa forma di tumore del sangue e di contribuire all’elaborazione di nuove terapie.

Nell’ambito della Multiple Myeloma Genomic Initiative, un’équipe internazionale di genetisti ha svolto l’analisi dell’intero genoma dei campioni di 38 pazienti. Secondo l’articolo pubblicato nell’ultimo numero della rivista “Nature”, nel complesso sono stati raccolti oltre 150 campioni e sequenziati ulteriori genomi di mieloma multiplo.

Il mieloma multiplo è un tumore maligno incurabile del sangue, che origina dal mutamento e dalla scissione incontrollata di una plasmacellula, andando a interessare il midollo osseo. Questa forma di cancro spesso non risponde in modo positivo alle terapie iniziali ed è inevitabilmente seguita da recidive, con la comparsa di nuovi tumori estremamente resistenti ai farmaci già utilizzati con successo. Ogni anno, in Europa, si registrano circa 21.000 nuovi casi.

Il sequenziamento dell’intero genoma del mieloma multiplo ha permesso agli scienziati di scoprire quali geni sono presenti in questa forma di tumore e di determinare in quali regioni genetiche potrebbero avere origine le mutazioni. L’analisi del genoma sequenziato, ovvero l’aspetto più critico dello studio, rappresenta un’opportunità senza precedenti per individuare i processi cellulari e i geni più importanti alla base della malattia.

“Si può già affermare che le mutazioni si dividono in un numero limitato di percorsi”, dichiara il coordinatore dello studio, il professor Todd Golub dell’Eli and Edythe L. Broad Institute e del Dana-Farber Cancer Institute (entrambi con sede negli Stati Uniti). “Ciò dimostra quanto sia importante poter studiare in profondità più di un singolo tumore”.

Gli strumenti per il sequenziamento elaborati a questo fine hanno consentito agli scienziati di analizzare il genoma del mieloma multiplo a una risoluzione estremamente elevata e di diminuire significativamente il tasso di errore concernente il rilevamento di tutti i tipi di mutazione. Il dottor Gad Getz, dell’Eli and Edythe L. Broad Institute, conferma: “Ora possiamo identificare quei geni le cui mutazioni si verificano molto più spesso di quanto il caso lascerebbe supporre”.

Lo studio ha rivelato una serie di geni mutati che hanno un ruolo nella malattia e, cosa ancora più importante, ha identificato quei meccanismi che potrebbero diventare il bersaglio delle terapie. A questo proposito, ha sorpreso la scoperta di un’anomalia nella protein serina/treonina chinasi B-Raf, conosciuta anche come gene B-Raf: già accostata ai melanomi e al tumore al colon, questa anomalia non era mai stata correlata al mieloma multiplo.

“Questi geni, spesso mutati, non erano mai stati presi in considerazione nei casi di mieloma multiplo o di cancro in generale”, afferma il professor Golub. “Sarà di certo necessario intensificare la ricerca in campo biologico per capire se potranno essere validi bersagli per i farmaci, […] ma intanto questo è un esempio di come l’analisi genetica può contribuire significativamente a indirizzare il settore nella giusta direzione”.

Attualmente, sono in via di sviluppo alcuni inibitori del gene B-Raf: quanto scoperto finora suggerisce che questi farmaci vengano valutati in trial clinici sul mieloma multiplo. Inoltre, questi inibitori svolgeranno di certo un ruolo fondamentale nello sviluppo di opzioni terapeutiche migliori per chi non ottiene beneficio dalle terapie esistenti e potrebbero anche contribuire a trovare la cura più adeguata per i pazienti con mieloma multiplo.

Secondo il professor Golub, grazie alla disponibilità di un numero maggiore di campioni e strumenti analitici per esplorare le opzioni correlate al genoma, iniziano a prendere forma un nuovo quadro del mieloma multiplo e, con esso, nuove intuizioni nel campo della genetica: “Lo studio dimostra che questo lavoro di sequenziamento permetterà di scoprire geni tumorali completamente nuovi”.

Sembra dunque che gli interrogativi con cui abbiamo aperto l’articolo siano legati alla genetica. La ricerca sul cancro si sta dunque spostando gradualmente verso un nuovo orizzonte, combinando scienza e genetica per elaborare cure specifiche che potrebbero rimettere in gioco farmaci già scartati o attualmente utilizzati per altri scopi.

Per maggiori informazioni:

Eli and Edythe L. Broad Institute:
http://www.broadinstitute.org/

Dana-Farber Cancer Institute:
http://www.dana-farber.org/

Nature:
http://www.nature.com/nature/index.html

 

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