CNR: spirometria, confermato il fumo come fattore di severi rischi di malattie a carico del sistema respiratorio

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Lo screening precoce sui giovani fumatori con ostruzione delle vie aeree permetterebbe di ridurre il rischio di sviluppare stadi più severi della malattia. È uno dei risultati di una ricerca di Cnr, Società europea di pneumologia e Fondazione europea del polmone per la sensibilizzazione sul tema.Lo studio è stato pubblicato su ‘European Respiratory Journal’ 10.395 persone hanno eseguito la spirometria e risposto a domande su genere ed età, abitudini di fumo e presenza di asma: i risultati hanno mostrato tassi di prevalenza di ostruzione delle vie aeree elevati e paragonabili a quelli riportati in studi scientifici svolti in altri Paesi (Polonia, Corea, America, Australia, Cina e Sud-Africa). Lo studio dell’Unità di epidemiologia ambientale polmonare (Epap) dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa, in collaborazione con l’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim-Cnr) di Palermo, la Società europea di pneumologia (Ers) e la Fondazione europea del polmone (Elf), è stato pubblicato sul ‘European Respiratory Journal’.
“Nelle piazze o nelle stazioni di Glasgow, Copenhagen, Monaco, Stoccolma, Berlino e Vienna, dove si sono svolti i congressi della Ers degli anni 2004-2009, i cittadini hanno potuto eseguire gratuitamente una spirometria per valutare lo stato di salute dei loro polmoni”, spiega Sara Maio dell’Ifc-Cnr di Pisa. “I tassi di prevalenza di ostruzione delle vie aeree sono risultati elevati: dal 12,4 al 20,3%, e sono state confermate le associazioni con i più importanti fattori di rischio. In particolare, rischi di ostruzione di severità lieve maggiori del 90% nei soggetti con età superiore a 80 anni, del 140% nei fumatori e del 180% nei soggetti con diagnosi di asma. Tali associazioni sono confermate anche per l’ostruzione di severità più elevata”.

Interessanti poi i valori di prevalenza di ostruzione lieve non trascurabili emersi nei soggetti con età inferiore ai 19 anni (12,7%) e di 40-49 anni (7.7%), “che indicano la necessità di iniziare gli screening di funzionalità polmonare ad età più precoci rispetto a quanto si credesse, specialmente in casi di asma bronchiale e fumatori”, prosegue la ricercatrice, “così da ridurre il rischio di sviluppare gli stadi più severi di malattia attraverso l’interruzione del fumo e un appropriato trattamento”.
“Organizzazione mondiale della sanità e Gard (Alleanza globale contro le malattie croniche respiratorie) stanno proponendo il modello dell’Elf-Ers Spirometry Tent per incrementare l’attenzione all’ostruzione delle vie aeree da parte di cittadini, mass media e politici”, aggiunge Giovanni Viegi, già presidente Ers e direttore dell’Ibim-Cnr. “Ifc e Ibim del Cnr vi hanno contribuito grazie alle conoscenze e all’esperienza maturate negli anni con importanti studi epidemiologici italiani”.
Lo studio europeo rientra nell’ambito di un impegno che ha prodotto un documento delle Nazioni Unite sulla prevenzione e sull’impatto delle malattie croniche non comunicabili (respiratorie, cardiovascolari, dismetaboliche e oncologiche), particolarmente nei Paesi in via di sviluppo, e di un documento del Consiglio dell’Unione Europea sulla prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle malattie croniche respiratorie nei bambini. Per sensibilizzare sui problemi della salute respiratoria, in particolare i fattori di rischio correlati alle patologie polmonari croniche, quali fumo e inquinamento, nel mese di giugno, la Pneumologia italiana organizza il mese della spirometria, con incontri di formazione e interventi educazionali. Da ricordare infine l’iniziativa mondiale World Spirometry Day, il 27 giugno in concomitanza con i Giochi Olimpici di Londra, e l’European Respiratory Day, il 28 giugno a Roma

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