Cervello: la precarietà della materia bianca espone al declino cognitivo

L’instabilita’ della materia bianca nell’uomo contribuisce al maggior declino cognitivo durante l’invecchiamento. Lo stesso processo non avviene, invece, negli scimpanze’. La scoperta e’ di un team di scienziati dello Yerkes National Primate Research Center della Emory University che ha dimostrato che la materia bianca – i “fili” che connettono i centri di calcolo del cervello – inizia a deteriorarsi prima negli esseri umani che tra gli scimpanze’ durante la fase di invecchiamento. Lo studio e’ stato pubblicato nei dettagli sulla rivista Neurobiology of Aging.
