Un grande amico del cuore custodito nel pompelmo

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Le biomolecole contenute nel pompelmo possono promuovere la salute, prevenire e curare le malattie cardiovascolari. Uno studio apre le porte a una nuova generazione di farmaci per i problemi dell’apparato cardiovascolare
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Ricercatori britannici dell’Institute of Molecular, Cell and Systems Biology dell’Università di Glasgow hanno individuato nei flavonoidi, le molecole naturalmente presenti nella frutta, degli importanti elementi che possono contribuire alla lotta alle malattie cardiache e vascolari.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Biochemical Journal e coordinato dal dottor Stephen Yarwood, si è concentrato in particolare sulle sostanze contenute negli agrumi, con un focus sul pompelmo.
Dette sostanze si sono dimostrate efficaci nel ridurre l’infiammazione: una situazione organica che può portare allo sviluppo di malattie cardiovascolari mortali.

Secondo i ricercatori, queste molecole possono essere la chiave di volta per lo sviluppo di una nuova generazione di farmaci antinfiammatori più economici, più facili da produrre e meno tossici rispetto alle terapie attuali.

Le malattie cardiovascolari sono una piaga mondiale che al pari di un’epidemia silenziosa causano diversi milioni di morti in tutto il mondo: secondo le stime dell’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) entro il 2030 le morti per malattie cardiovascolari raggiungeranno i 23,3 milioni l’anno – e dunque c’è poco da scherzare. Anche perché, nonostante l’uso diffuso di farmaci contro l’ipertensione, il colesterolo e altri problemi correlati, le malattie cardiovascolari sono considerate ancora la prima causa di morte.

Nel comunicato dell’Università di Glasgow, i ricercatori spiegano che molte delle malattie legate al sistema circolatorio sono correlate all’attivazione impropria delle cellule immunitarie. Queste, una volta attivate, andrebbero a introdursi nelle cosiddette cellule endoteliali vascolari (VEC), che rivestono i vasi sanguigni. Questa azione da parte delle cellule immunitarie e la relativa reazione dell’organismo può dare l’avvio a un processo di infiammazione eccessiva attraverso la produzione locale di molecole immunitarie, il che si traduce in un blocco dei vasi sanguigni e l’insorgere della malattia cardiovascolare letale.

Lo studio del team della Glasgow ha permesso di individuare nei derivati del flavonoide “naringenina” una serie di piccole molecole di origine vegetale che attivano le difese naturali nelle VEC, e sono in grado di inibire i processi innescati dalle cellule del sistema immunitario che portano all’eccessiva infiammazione. L’azione avverrebbe nei confronti dell’attivazione del recettore della molecola immunitaria “IL6” sulla superficie delle VEC.

«Siamo stati sorpresi di scoprire che i flavonoidi isolati dagli agrumi sono stati molto efficaci nel riprogrammare la risposta delle cellule endoteliali umane alle molecole del sistema immunitario, attivando i geni che esercitano un naturale effetto “protettivo” contro l’infiammazione – spiega Stephen Yarwood nel comunicato Glasgow – Il nostro compito è ora quello di scoprire come i flavonoidi innescano questi geni protettivi, il che aprirà la strada allo sviluppo di farmaci per il futuro trattamento delle malattie cardiovascolari».
L’alternativa offerta dai farmaci prodotti con le molecole vegetali sarebbe economica, con una bassa tossicità e maggiori vantaggi rispetto alle terapie attuali, concludono i ricercatori.

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