Psicosi: scoperto un valido biomarcatore in grado di scovarne l’insorgenza

Solo un terzo delle persone identificate come ad alto rischio psicosi finisce per sviluppare effettivamente un disturbo psicotico in un periodo di tre anni.
La valutazione della vulnerabilita’ si basa sulla presenza di sintomi “sulla soglia” della psicosi. Ma questi sintomi da soli non sono in grado di predire con sufficiente precisione il rischio di psicosi e non permettono di giustificare interventi precoci aggressivi, specialmente con farmaci come gli antipsicotici che producono significativi effetti collaterali.

“I nostri risultati rivelano che i deficit di MMN precedono l’insorgenza della psicosi nei soggetti ad alto rischio e dimostrano che maggiore e’ il deficit, piu’ imminente e’ la conversione in disturbo”, ha spiegato Daniel Mathalon, responsabile principale dell’indagine.